larino, i 10 siti archeologici da scoprire in Molise

Larino

Larino, città dell’olio e del fiore di carta. nelle sue piazze si contemplano le tracce di un glorioso passato, in cui è stata capitale dei frentani, municipium romano, contea longobarda, città angioina: l’anfiteatro, i mosaici, la cattedrale, il palazzo ducale. Tra i suoi vicoli si respira l’odore e il fermento di tradizioni secolari: la carrese di san pardo, coi suoi 120 carri trainati da buoi e addobbati con centinaia di fiori di carta, il carnevale di Larino coi suoi giganti in cartapesta, le luminarie natalizie e tanto altro. Tutto questo rende Larino una delle città migliori per riempirsi gli occhi e il cuore di Molise. Storia e Patrimonio Culturale: Larino, originariamente capitale dei Frentani, fu distrutta dai Romani e successivamente ricostruita con il nome di Larinum. Il suo massimo sviluppo nel III e II secolo a.C. è testimoniato dalla presenza di una zecca. Nel corso dei secoli, la città ha subito terremoti e dominazioni, passando dai Normanni agli Svevi. La cattedrale di San Pardo, con la sua facciata gotica e il rosone a tredici raggi, è un capolavoro artistico che custodisce opere di maestri come Solimena, Giordano, Jouvenet e Ribera. Itinerario Culturale a Larino Visitare Larino significa immergersi nella sua storia attraverso le chiese di Santo Stefano, Santa Maria della Pietà e San Francesco. Il Palazzo Ducale, risalente al periodo medioevale, ospita la biblioteca e il Museo Civico, che conserva le testimonianze dell’antica Larinum. Il maestoso anfiteatro romano e il Parco Archeologico di villa Zappone offrono uno sguardo affascinante sulla grandezza della città in epoca romana. Tradizioni e Eventi a Larino Larino è rinomata per le sue tradizioni che attirano migliaia di visitatori. La processione in onore di San Pardo, la tavolata di San Giuseppe e i carri allegorici del Carnevale sono eventi imperdibili. Il Carnevale è considerato uno dei più storici in Italia, con carri che satirizzano politici, personaggi dello spettacolo e temi contemporanei. Durante il Natale, il centro storico si illumina con luminarie musicali, creando un’atmosfera magica. Eventi Speciali a Larino Le festività patronali di San Pardo, con la caratteristica carrese di carri trainati da buoi e decorati con fiori di carta crespa, si svolgono per tre giorni consecutivi a maggio, rendendo unico questo periodo nell’anno. La Fiera d’Ottobre, risalente al XVIII secolo, offre un’esperienza autentica con i piatti tipici come i “maccheroni di San Giuseppe,” i “caragnoli” e i “càveciune.” Arte e Architettura La Cattedrale di Larino, simbolo dell’importanza della religione cristiana, presenta un mix di stili, dall’originario romanico-gotico alle aggiunte barocche. Il Palazzo Ducale, testimone dei cambiamenti nel corso dei secoli, ora sede del municipio, ospita affreschi e offre uno sguardo sulla storia politica di Larino. La città, durante il periodo medievale, cresceva in importanza, dando vita al territorio noto come ‘Il larinate’. Larino, con la sua diocesi istituita nel V secolo, ha giocato un ruolo chiave nella difesa contro incursioni ungare e saracene. E’ stata insignita del titolo di città nel 2000, continuando a preservare il suo patrimonio e ad accogliere i visitatori con il calore della sua storia. Come raggiungere Larino Da Campobasso: Prendi la Strada Statale 647 Diramazione B Fondo Valle del Biferno, segui in direzione Larino. Prendi l’uscita verso Diga del Liscione da Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/S$S647. Continua su Contrada Monte Arcano. Guida in direzione Larino Da Isernia: Prendi Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/SS647 in direzione Larino. Prendi l’uscita verso Diga del Liscione da Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/SS647, continua su Contrada Monte Arcano. Guida in direzione Larino Luoghi di interesse Parco Archeologico di Larino – Anfiteatro e Villa Zappone: lun chiuso, mar-sab 08.30-13.30, dom chiuso Basilica Cattedrale dell’Assunta e di San Pardo: lun-dom 8.00-19.30 Chiesa di San Francesco: lun-dom 8.00-19.30 Palazzo Ducale e Sala del Teatrino: lun-ven 8.30-13.30, sab-dom su prenotazione Museo Civico, Archivio fotografico “Pilone”, Mostra fotografica “I fiori di San Pardo” di Paolo Di Paolo, Mostra “Storico Aldo” su Aldo Biscardi: lun-ven 8.30-13.30, sab-dom su prenotazione Museo Diocesano: lun-ven 15.00-19.00, sab-dom 10.00-13.00 e 15.00-19.00 Contatti e riferimenti Per prenotare visite guidate al Parco Archeologico, Anfiteatro e Villa Zappone e al centro storico medievale contattare l’Associazione Me.MO Cantieri Culturali all’indirizzo memocantiericulturali@gmail.com. Per prenotare visite guidate alla Basilica Cattedrale, alla chiesa di San Francesco e al Museo Diocesano contattare l’Associazione Molise WOW al numero 3807649004. Ricorrenze Carnevale di Larino, Carnevale storico d’Italia: ultimo weekend di Carnevale e successivo Festa compatronale dei Santi Martiri Larinesi Primiano, Firmiano e Casto: 15 maggio Festa patronale di San Pardo: 25, 26 e 27 maggio Rassegna delle Carresi: prima domenica di agosto Fiera’ d’Ottobre, dal 1744: dal mercoledì alla domenica della seconda.settimana di ottobre Luminarie di Larino – Magia di Luci: numero variabile di date tra l’8 dicembre e il 6 gennaio Lo sapevi che… La festa patronale di San Pardo è tra le più belle feste d’Italia: il 25, il 26 e il 27 maggio di ogni anno circa 120 carri agricoli trainati da vacche o buoi sfilano per ‘le strade. della città, numerati in ordine decrescente, da quello. di fondazione più recente al più antico. Al numero 1 spetta l’onore di portare in processione le reliquie trafugate dai larinesi presso Lucera nell’842 e riportate in una città distrutta, che grazie al loro arrivo poté rinascere, proprio su un carro trainato da buoi. La Primavera che quel lontano 26 maggio accolse le reliquie del nuovo patrono viene riprodotta dalle famiglie larinesi su ogni carro: centinaia di fiori di carta crespa realizzati a mano rivestono le strutture destinate ai tre lunghi cortei e rendono la festa patronale di Larino un’esplosione di colori e uno spettacolo unico per gli occhi e per il cuore. Infopoint timbri Per info su passaporti e timbri contattare: info@passaportodelmolise.com  Oppure recarsi presso gli infopoint del comune di Larino: Infopoint presso la Biblioteca Comunale “B. Preziosi” di Larino, aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, raggiungibile al numero 0874828202. Contattabile tutti i giorni all’indirizzo mail larino.cultura@gmail.com o, tramite WhatsApp al 3472844778. 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Gildone

Situato nell’area del Fortore, che segna il confine tra Molise e Campania, Gildone è un borgo immerso nella storia, nella natura e nelle tradizioni popolari. Questo piccolo comune, noto come il “paese della Festa del Pane,” incarna il fascino autentico del Molise, pronto ad accogliere i visitatori in un viaggio alla scoperta di antiche usanze e scorci incredibili. Caratteristiche del borgo Il centro storico, caratterizzato da vicoli stretti e case in pietra, conserva un’atmosfera senza tempo. Tra i luoghi da visitare spicca il torrione angolare delle mura medievali, affiancato dalla porta meridionale, e la Chiesa Parrocchiale di San Sabino, consacrata nel 1690. Non lontano si trova anche la Chiesa di Sant’Antonio Abate, che custodisce un’opera datata 1542, probabilmente della scuola umbra, e la Chiesa di San Rocco con la sua facciata affrescata. Appena fuori dal centro, la chiesa di Santa Maria a Quadrano e quella di Maria Santissima delle Grazie offrono ulteriore bellezza e spiritualità. Gildone e le sue tradizioni Tra le ricorrenze più importanti, la Festa del Pane è la celebrazione più sentita, con una sfilata colorata e festosa in onore di Sant’Antonio. Questo evento, che coinvolge l’intera comunità, si celebra con la distribuzione di pane benedetto, simbolo di prosperità e condivisione. La Festa del Pane rappresenta non solo una manifestazione di devozione, ma anche un’occasione per riscoprire antichi sapori e celebrare la ricchezza della cultura locale. A questa si affianca il Giro di San Martino, una passeggiata conviviale in onore del santo, e la particolarissima Devozione dei Peperoni del 15 agosto, un rito dedicato alla Madonna, dove il peperone diventa simbolo della fertilità e del legame con la terra. Luoghi di interesse a Gildone Ecclesia Arcipresbiterale “S. Sabini Oppidi Gildoni” (Chiesa Madre San Sabino) in cui vi sono due opere di Paolo Saverio Di Zinno (Sant’Anna e San Sabino) e la Pala d’altare Santa Maria Costantinopolitana Ecclesia (più comunemente conosciuta come chiesa di San Nicola); Santa Maria Dell’Assunta “De Quatrano” (Chiesa di Santa Maria a Quadrano) Ecclesia Santa Maria in Valle (Chiesa di Santa Maria in Valle) Ecclesia San Rochi in Suburdio Oppidi Gildoni (Chiesa di San Rocco) Sancta Maria Gratiarum Ecclesia (Chiesa di Santa Maria delle Grazie) SCOPRI LE ESPERIENZE CON PASSAPORTO DEL MOLISE Natura e paesaggi a Gildone La campagna circostante offre scenari mozzafiato, con colline verdeggianti e antichi siti archeologici. In contrada Cupa, si trovano i resti di un insediamento fortificato di epoca sannita, che includeva un tempio dedicato a una divinità pagana. Questo sito, immerso in una natura incontaminata, è ideale per chi ama le escursioni e la fotografia. Gildone è una tappa perfetta per i viaggiatori che cercano un contatto autentico con la cultura molisana. Ogni esperienza vissuta qui può essere registrata nel Passaporto del Molise, offrendo un modo speciale per portare con sé un pezzo di questo luogo senza tempo. Gildone: Una Tappa Imperdibile per gli Amanti del Turismo Lento Gildone rappresenta una meta perfetta per chi cerca un turismo lento, che permette di scoprire con calma la vera essenza del Molise, lontano dal turismo di massa. Il comune invita i viaggiatori a entrare in contatto con la comunità locale, a partecipare alle feste e a esplorare il territorio rispettandone la bellezza e la tranquillità. Con il Passaporto del Molise, Gildone diventa una tappa imperdibile per chi desidera collezionare esperienze autentiche, immergendosi in un angolo di Molise che ha ancora tanto da raccontare e da offrire a chiunque sia disposto ad ascoltare. Hai già scoperto tutti i borghi del Passaporto del Molise? SCOPRILI QUI

lucito

Lucito

Lucito Incastonato tra le verdi colline che sovrastano il fiume Biferno, in un paesaggio che esprime il perfetto connubio tra interventodell’uomo e natura, sorge Lucito. Famoso per aver dato i natali al più famoso artista molisano Antonio Pettinicchi, i cui capolavori sono esposti anche in alcuni dei musei più importanti del mondo come gli Uffizi di Firenze e il British Museum di Londra. Lucito è il paese dell’arte, vanta la presenza di tre musei e una pinacoteca e da qualche anno è diventato “il paese dell’amicizia poetica” essendo lo scenario di un concorso nazionale di poesia. Luoghi di interesse Pinacoteca Comunale Antonio Pettinicchi; Chiesa Madre di San Nicola di Bari e museo parrocchiale; Chiesa di San Rocco; Museo del Maggio; Museo dell’arte contadina; Ricorrenze 1 Maggio festa di “Majje Dde le Defenze” 12 Maggio Festa Patronale San Nicola di Bari; 16 Agosto festa di San Rocco; 19 Marzo Festa di San Giuseppe. Lo sapevi che… In pochi conoscono una macabra curiosità di Lucito: sotto l’altare della Chiesa Madre sono state rinvenute delle sepolture, gli scheletri sono perfettamente accomodati su delle sedute in pietra, tranne uno che si trova su una sedia. Si pensa che i corpi appartengano a degli ecclesiastici importanti, dei preti, mentre quello sulla sedia probabilmente non aveva ancora ricevuto il sacramento dell’ordine. La scena è completamente visibile attraverso una botola di vetro e un sistema di specchi sotto l’altare. La festa più curiosa ed affascinante è sicuramente quella del primo maggio chiamata “Majje Dde le Defenze” rito pagano antichissimo che celebra l’arrivo della bella stagione. Attorno ad un pagliaio addobbato di fiori e piante colorate che gira libero per il paese grazie ad un uomo che si trova al suo interno; un gruppo di ragazzi e ragazze con i costumi tipici, suona, balla e intona il canto nel dialetto locale. Potrebbe interessarti anche: I 10 eventi più suggestivi del Molise oppure I 20 castelli da scoprire in Molise Vorresti scoprire tutti gli itinerari possibili con il Passaporto? CONTINUA IL TUO VIAGGIO Vorresti raccontarci una esperienza o un evento che dovremmo assolutamente inserire nel sito? CONTATTACI

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Guardiaregia

Guardiaregia nell’antichità si chiamava Guardia di Campochiaro , notizie precise sul luogo si hanno solo verso il 1500; nei testi si parla di un avamposto protetto che, però, è andato distrutto con il terremoto del 1805. Con certezza si sa che, al tempo dei Longobardi, fece parte della Contea di Bojano; per volontà dei Conti del Molise stette sotto il dominio di Guglielmo di Sessano. A questi seguirono i Pandone prima ed i Di Capua poi. Oggi il paese è localizzato su un costone da cui si vede scorrere il torrente Quirino. Sulla parte alta vi è la chiesa di San Nicola, edificio più importante, a valle quella di Santa Maria a Nives. Tante, inoltre, sono le storie di brigantaggio legate alle zone del comune. Come raggiungere Guardiaregia Da Campobasso: Percorrere la Strada Statale 87 direzione Benevento, prendere la SS 17 e continuare in direzione di Guardiaregia Da Termoli: Seguire la direzione per Campobasso prendendo la SS 87 (strada statale Bifernina) e continuare sulla SS 647 direzione Benevento e successivamente prendere la SS 17 e proseguire fino al comune di Guardiaregia. Da Roma Dall’autostrada del Sole A1 uscire a San Vittore, direzione Isernia-Campobasso, raggiungere la SS 17 seguendo il cartello Campobasso e alla rotonda proseguire per la SP 164 in direzione di Guardiaregia. Luoghi di interesse a Guardiaregia A Guardiaregia si rimane affascinati dalle sue bellezze naturali, i boschi e le grotte, la cascata di San Nicola e il canyon del Quirino. Sono preziose perle naturali, che fanno parte di una delle più grandi oasi del WWF in Italia, la seconda oasi più grande italiana per estensione. Lo sapevi che… Nel 1997, grazie ad una collaborazione stipulata con il WWF Italia, è stata costituita nel territorio comunale di Guardiaregia un’oasi naturale. è la seconda più grande oasi italiana per estensione. Ti potrebbe interessare anche: Fiumi, laghi e cascate da scoprire assolutamente in molise  Le 5 cose che devi assolutamente fare in Molise Lo sapevi che il Passaporto del Molise è la tua per uno Slow Travel in Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO

monteroduni

Monteroduni

Monteroduni è un suggestivo borgo medievale situato nella provincia di Isernia, tra il fiume Volturno e le imponenti montagne delle Mainarde. Grazie alla sua posizione strategica e al suo ricco patrimonio storico, è un luogo ideale per i visitatori che cercano di immergersi nella storia e nelle bellezze naturali del Molise. 1. Cosa vedere a Monteroduni Il simbolo principale del paese è il maestoso Castello Pignatelli, una struttura longobarda risalente al IX secolo, successivamente restaurata dai Normanni e dai D’Evoli. Il castello, circondato da mura possenti e torri cilindriche, offre uno sguardo su una splendida residenza signorile che ha mantenuto elementi architettonici di grande pregio, come la scalinata rinascimentale e il salone nobile con pavimenti in cotto e soffitti lignei decorati. Altri luoghi d’interesse includono le antiche chiese di Santa Maria in Altissimis e San Michele Arcangelo, che riflettono la spiritualità e la tradizione di Monteroduni. Il borgo offre anche splendidi scorci di paesaggi naturali, ideali per chi ama le escursioni e le passeggiate. 2. Eventi e Tradizioni a Monteroduni Monteroduni è anche celebre per ospitare l’Eddie Lang Jazz Festival, un evento musicale di fama internazionale che attira ogni anno appassionati e artisti da tutto il mondo. Questo festival rappresenta un connubio perfetto tra arte, cultura e il fascino unico del borgo. Qui trovi altri eventi in Molise. 3. Un Soggiorno Autentico Per chi desidera prolungare la visita, il Passaporto vi consiglia diverse strutture ricettive, tra cui bed & breakfast e agriturismi dove i visitatori possono godere della rinomata cucina locale. Prodotti tipici come l’olio extravergine d’oliva e il vino Rosso Tintilia del Molise rappresentano un’ulteriore attrazione per gli amanti del buon cibo e delle tradizioni enogastronomiche molisane. 4. Monteroduni e il Passaporto del Molise Monteroduni è ora parte integrante della rete dei comuni aderenti al progetto del Passaporto del Molise. I visitatori potranno timbrare il loro passaporto durante la visita al borgo, arricchendo così la propria esperienza e ottenendo un ricordo tangibile del loro viaggio in Molise. Per chi cerca un itinerario variegato e autentico, Monteroduni rappresenta una tappa imperdibile. Per maggiori informazioni sui luoghi da visitare e su come pianificare la tua visita, consulta la guida del passaporto Hai già iniziato il tuo viaggio autentico? INIZIA DA QUI

Vastogirardi

Vastogirardi è un paese dell’Alto Molise rinomato per il suo antico borgo, si sviluppa a ridosso della collina, dominata dal Castello e dal complesso ecclesiale di San Nicola di Bari. Il Castello, la Chiesa e il borgo storico sono circondati da imponenti mura che, con i vicoli stretti e tortuosi, raccontano il passato medievale del borgo. Inoltre Vastogirardi è il luogo perfetto per immergersi nel verde grazie alla Riserva Naturale di Monte di mezzo e alle numerose sorgenti che alimentano il fiume Trigno. Il borgo conserva l’impianto medievale per mille anni, sebbene alcuni archi caratteristici siano andati perduti. Tra i suoi tesori si trova Montedimezzo, parte di una Riserva Naturale Orientata UNESCO. Le frazioni di Villa San Michele e Cerreto, fondate nell’Ottocento, ampliano la bellezza del territorio. Vastogirardi, terra ideale per l’allevamento e la transumanza, ha una ricca tradizione casearia con caciocavalli, mozzarelle e altre delizie. Le eccellenti patate e i rari “ciliegini di Vastogirardi” sono protagonisti delle tradizioni gastronomiche. Erbe spontanee come l’aglio “ursino”, gli orapi e i prelibati funghi prugnoli arricchiscono la cucina locale. I sentieri tra prati, arbusti e boschi invitano a esplorare la natura generosa. In stagione, la raccolta di “pelosine” (uva spina) e frutti di corniolo aggiunge un tocco speciale. Vastogirardi, autentico scrigno di tradizioni e sapori, accoglie i visitatori in un viaggio attraverso il tempo e la natura, promettendo un’esperienza unica nel cuore del Molise. Come raggiungere Vastogirardi Da Campobasso: Prendi SS87 Sannitica/Strada Statale 17, Continua su SS87 Sannitica/Strada Statale 17. Prendi S$S650 in direzione di SP82 a Provincia di Isernia. Prendi SP82 dir in direzione di Vastogirardi. Da Isernia: Prendi Strada Statale 17, in direzione di SP82, prendi SP82 dir in direzione Vastogirardi. Luoghi di interesse Castello Borgo di Vastogirardi; Riserva Naturale di Montedimezzo Lo sapevi che… Dal 1911 a Vastogirardi va in scena una delle tradizioni popolari religiose più suggestive del Molise: il rituale de “Il Volo dell’Angelo”. Una bambina del paese, a circa 40 metri di altezza effettua il cosiddetto volo, una traversata tra la facciata della casa e della chiesa, posta difronte, fino alla statua della Madonna. Vorresti scoprire tutti gli itinerari possibili con il Passaporto? RACCOGLI TIMBRI

macchiaValfortore

Macchia Valfortore

Macchia Valfortore Macchia Valfortore sorge su una collina circondata da uliveti secolari, nel bel mezzo della vallata, dove il fiume Fortore va a formare l’invaso artificiale di Occhito, uno dei laghi artificiali più grandi d’Europa (circa 12 Km). Il borgo, tipicamente medioevale, propone alcuni edifici degni di nota, come il Palazzo ducale e la Chiesa di San Nicola di Mira. Di notevole importanza, anche paesaggistico, hanno le cappelle rurali dislocate nel territorio di Macchia intitolate a San Michele, Santa Maria degli Angioli e Santa Maria Assunta. Degno di nota, anche il “Polo Ecomuseale”, realizzato grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale, le famiglie Brindisi/Mancini (La casa, i mestieri e la cultura della memoria), la famiglia Di Iorio (Antico Mulino ad acqua) e l’intera comunità di Macchia Valfortore. Come raggiungere Macchia Valfortore Da Campobasso: prendi Strada Statale 645 in direzione di Pietracatella, “prosegui dritto su. SP39 verso Macchia Valfortore Da Isernia: prendi Strada Statale 17, prosegui in Strada Statale 645 in direzione di $P39 a Pietracatella, continua dritto su SP39 verso Macchia Valfortore Itinerari possibili Jelsi – Toro – Sant’Elia a Pianisi – Tufara Contatti e riferimenti Per le visite contattare: Comune di Macchia Valfortore Ricorrenze Festa patronale San Nicola di Myra (6 dicembre) Festa di San Bonifacio (14 maggio) e fiera Festa della Madonna Assunta (15 agosto) Festa della “Madonna Incoronata (11 settembre) e fiera dell’Incoronata; Lo sapevi che… Ogni anno, in occasione della Festa Patronale di San Nicola di Myra, si svolge il tradizionale sorteggio del “maritaggio”, che consiste nell’assegnare un premio simbolico alla ragazza segnata dalla sorte, a ricordo delle-3-fanciulle povere che il Santo aiutò con 3 borse piene di monete per poterle fare “maritare”. Infopoint timbri Per info su passaporti e timbri: moliseinviaggio@gmail.com

spinete passaporto del molise

Spinete

Spinete è un comune di origine medievale. Il vecchio nome “Terra de Le Speneta” ben simboleggia la sua origine selvaggia: nei secoli si passa da rovi e boschi a campi lavorati e abitazioni. Il borgo storico, con i suoi vecchi palazzi signorili, le piazzette e le sue antiche chiese, oggi è scenario di eventi musicali, artistici e ricreativi sempre più apprezzati. Cosa vedere a Spinete? Gli antichi sentieri verso le molte borgate intorno al paese, insieme a tutto il loro patrimonio rurale e popolare, sono stati recentemente valorizzati per offrire un’esperienza fatta di agreste bellezza, storia, cammino e natura con panorami magnifici di fronte al Matese Uno dei luoghi di maggior interesse del paese è il caratteristico Palazzo Marchesale, castello intorno al quale Spinete si è formato. Si tratta di una piccola fortezza che divenne residenza signorile di proprietà della famiglia Imperato. La sua reggia quadrangolare conserva una corte interna, che è delimitata duna serie di arcate che sostengono il loggiato. In alto, sul lato destro del porticato, è visibile la figura di una Irena con doppia coda scolpita nella pietra, risalente al XVII secolo. L’immagine è in posizione frontale con le braccia che sollevano le due code squamose; un fiore traforato raffigura l’ombelico, mentre i bellissimi capelli ricci sembrano richiamare le onde del mare. Al secondo piano si trova un largo terrazzo che dà sul lato sud del castello all’interno del giardino pensile, la presenza di tracce di affreschi rovinati e la torre dimezzata fanno pensare alla distruzione della parte più alta. Come raggiungere Spinete Da Campobasso: prendi Strada Statale 17 in direzione Bojano. Esci da! strada statale 17 al bivio Bojano. Svolta a destra su strada. provinciale 68. in direzione Spinete. Proseguire per circa 8 Km. Da Isernia: prendi Strada Statale 17 in direzione Bojano da strada statale 17 al bivio Bojano. Svolta a destra su strada provinciale 68 in direzione Spinete. pel per circa 8 Km. Luoghi di interesse PALAZZO MARCHESALE CHIESA SANTA MARIA ASSUNTA CAPPELLA S. GIOVANNI BATTISTA SENTIERI: TERRA DE LE SPENETA Lo sapevi che… Le Capitolazioni di Spinete si pongono fra gli esempi molisani più antichi ancora conservati e sono pervenute attraverso una copia raccolta in un quaderno pergamenaceo (A.C. Spinete, n.1/1) datato all’ 11 settembre 1523 e contenente 26 capitoli, e diverse grazie e immunità (o franchigie) concessi alla Università di Spinete dal feudatario Luigi Alfonso Trossa (o Trosso)/ Si tratta di una importante fonte documentaria e archivistica per ricostruire la vita storica e sociale della comunità di Spinete agli inizi del XVI secolo. I Capitolati o “Antichi Statuti di Libertà”, come sono stati definiti dagli studiosi, sono speciali accordi o contratti scritti tra il feudatario locale e il Sindico dell’Università. Il nome di Capitolati deriva dalla suddivisione del testo in apposite parti o capitoli, atti a regolare i vari aspetti della vita quotidiana e i rapporti con il signore. Vedi anche approfondimenti su Turismo in Molise Lo sapevi che il Passaporto ti guida nella scoperta dei borghi del Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO

duronia

Duronia

L’odierna Duronia era denominata fino alla metà del XIX secolo ”Civitavecchia” . Fu il Consiglio Comunale del 1875 a chiedere al Governo di mutarne il nome con quello di Duronia. La morfologia dell’area è molto particolare. L’elemento accentratore è il tratturo Lucera – Castel di Sangro che attraversa l’abitato di Duronia. Gli altri elementi che si ‘evidenziano sono tre alture che costeggiano il tratturo. Attualmente è solo. possibile seguirne l’andamento ed immaginare come le mura procedevano nel cingere l’altura. L’ultimo elemento che si evidenzia è la rupe situata sulla Civita di Duronia. Il “Gigante”, come è denominata la rupe dalla popolazione locale, ha il profilo di un maestoso volto dalle sembianze umane che rimanda l’osservatore a scorci unici del paesaggio molisano. Come raggiungere Duronia Da Campobasso: tramite S$S747, Prendi Tangenziale Ovest di Campobasso, segui Strada Provinciale 160 Fondovalle del Rivolo, Strada Statale ‘647 Fondo Valle del Biferno in direzione Pietracupa fino a Duronia Da Isernia: prendi C.so Giuseppe Garibaldi in direzione di Strada Statale 17 prosegui in direzione di SP Civitanova Frosolone a Civitanova del Sannio. Prendi l’uscita verso Civitanova del Sannio da SS650 fino Duronia Itinerari possibili Baranello– Colle d’Anchise – Frosolone – Spinete – Torella del Sannio Luoghi di interesse La Civita, colle di particolare | pregio naturalistico e paesaggistico antistante il paese di Duronia, ospita, su una delle sue tre creste rocciose, una particolarissima rupe tradizionalmente denominata ”Il Gigante”, Osservata dal lato sud orientale della Civita stessa, la rupe assume il profilo di un’ maestoso volto dalle sembianze umane rivolto verso il cielo, partendo dall’alto si possono distintamente riconoscere la fronte, l’arcata sopraccigliare, le palpebre, le labbra e il mento: un singolare valore scenico e panoramico che sorprende e incanta l’osservatore. Il paese di Duronia, separato dal Colle della Civita dal percorso tratturale Castel di Sangro -— Lucera, si eleva su un’altura di fronte alla rupe del Gigante. La parte più alta è San Tommaso in località La Terra, dove sorge la parte più antica del paese, e si presenta come una terrazza sul Molise. Un belvedere circondato da rocce da cui è possibile osservare diversi paesi della regione, in particolare quelli dell’alto Molise. Situata a 918 metri s.l.m., nella parte più nord-occidentale della Civita Superiore affiora dal terreno una cinta di pietre ad opera poligonale la cui parte visibile si sviluppa per una lunghezza di 140 metri. La cinta regge un terrapieno che si erge fino a 1 metro in su un ripido pendio. Presumibilmente l’abitato fortificato sannita occupava tutta la sommità della rupe della Civita. La riscoperta di sorgenti naturali, dove l’acqua e l’aria incontaminate permettono una piacevole visita. A Duronia c’è il Museo geofisico dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il museo può essere visitato su prenotazione. Contatti e riferimenti Per le visite contattare: museogeofisicoduronia@ingv.it. Lo sapevi che… In passato, il 23 di Agosto c’era il raduno dei partecipanti alla sfilata della “Dodda”. Centinaia di persone, tra donne, uomini e bambini, con costumi tradizionali, si ritrovavano per dar vita ad un evento che rievocava una tradizione mai sopita nella memoria storica dei duroniesi. Duronia dispone di un complesso bandistico chiamato “CIVITAS Duronia” che ogni anno la mattina del 16 agosto, prima della solenne celebrazione in onore del Santo patrono di Duronia, San Rocco, allieta gli abitanti e i turisti per le vie del paese. Un evento nato da poco è la manifestazione “Transumando con le capre di Valerio – L’Andata e Il Ritorno”. Un giovane ragazzo che ha avuto il coraggio di fare una scelta controcorrente ed ambiziosa, aperta a critiche devastanti ma anche ad aspettative potenziali, giustificate dal sacrificio, dalla passione, dalla sapienza e dalla ostinazione, rivalorizzando il pascolo sul vecchio Tratturo. Hai già scoperto cosa puoi fare in Molise con il Passaporto del Molise? INIZIA DA QUI

toro che emerge dalla nebbia in molise

Toro

Toro, a chi la visitasse la prima volta, smarrendosi nel dedalo di viuzze (le caratteristiche rue) del centro storico e salendo sulla sommità della fiera torre campanaria. Toro sembrerebbe un vascello sospeso nel vuoto, a metà tra il cielo e la verde vallata del fiume Tappino. Sarà per questo che, nel corso dei secoli, non ha mai smesso di far innamorare i suoi tanti ospiti storici tra cui il cardinale Vincenzo Maria Orsini (poi papa Benedetto XIII), che pose nel convento di Santa Maria di Loreto, vero e proprio scrigno di tesori artistici la “sua prediletta stanza”. Cosa vedere a Toro? I visitatori possono ammirare la chiesa di S. Rocco, fuori dalle mura, e la chiesa parrocchiale del SS. Salvatore, risalente al XI secolo, con la scalinata in pietra e una tavola cinquecentesca attribuita al pittore Giovanni Vincenzo d’Onofrio. La chiesa custodisce anche una stele funeraria romana del terzo secolo, trasformata in fonte battesimale. Il ponte a schiena d’asino, le strutture religiose e la storia millenaria rendono Toro un tesoro da esplorare, offrendo ai visitatori una piacevole immersione nella cultura, nelle tradizioni e nell’architettura molisana. Approfondimenti sul borgo su Turismo in Molise Come raggiungere Toro Da Campobasso: Prendi Via Luigi d’Amato in direzione Via Insorti d’Ungheria, prendi SS645 in direzione di SP56 a Toro Da Isernia: Prendi C.so Giuseppe Garibaldi in direzione di Strada Statale 17, continua su SS17 in direzione di Campobasso, guida in direzione di SP56 a Toro. Luoghi di interesse a Toro Convento di Santa Maria di Loreto Museo Civiltà contadina Chiesa SS. Salvatore Chiesa di S. Rocco Ponte Romanico Contatti e riferimenti Per le visite contattare: Comune: 0874 461101 Mail: info@comune.toro.cb.it Sito web: www.comune.toro.cb.it Ricorrenze a Toro Festa patronale San Mercurio 26 agosto  Fuochi in onore di Sant’Antonio di Padova (1-13 giugno) Lo sapevi che… Le prime tredici sere di giugno si accendono i “fuochi a Sant’Antonio”. In particolare sono assai caratteristici e grandiosi i fuochi dell’ultima sera, quando viene bruciata la “bamboletta”, il fantoccio di paglia e carta colorata issato alla sommità di ogni falò. Non è chiara la simbologia della “bamboletta” (forse a evocare la tredicina oppure la primavera che lascia il posto all’estate). Nessun dubbio, invece, sui banchetti che da qualche decennio accompagnano il rituale. Il Passaporto ti guida nella scoperta dei borghi del Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO