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Guardiaregia

Guardiaregia nell’antichità si chiamava Guardia di Campochiaro , notizie precise sul luogo si hanno solo verso il 1500; nei testi si parla di un avamposto protetto che, però, è andato distrutto con il terremoto del 1805. Con certezza si sa che, al tempo dei Longobardi, fece parte della Contea di Bojano; per volontà dei Conti del Molise stette sotto il dominio di Guglielmo di Sessano. A questi seguirono i Pandone prima ed i Di Capua poi. Oggi il paese è localizzato su un costone da cui si vede scorrere il torrente Quirino. Sulla parte alta vi è la chiesa di San Nicola, edificio più importante, a valle quella di Santa Maria a Nives. Tante, inoltre, sono le storie di brigantaggio legate alle zone del comune. Come raggiungere Guardiaregia Da Campobasso: Percorrere la Strada Statale 87 direzione Benevento, prendere la SS 17 e continuare in direzione di Guardiaregia Da Termoli: Seguire la direzione per Campobasso prendendo la SS 87 (strada statale Bifernina) e continuare sulla SS 647 direzione Benevento e successivamente prendere la SS 17 e proseguire fino al comune di Guardiaregia. Da Roma Dall’autostrada del Sole A1 uscire a San Vittore, direzione Isernia-Campobasso, raggiungere la SS 17 seguendo il cartello Campobasso e alla rotonda proseguire per la SP 164 in direzione di Guardiaregia. Luoghi di interesse a Guardiaregia A Guardiaregia si rimane affascinati dalle sue bellezze naturali, i boschi e le grotte, la cascata di San Nicola e il canyon del Quirino. Sono preziose perle naturali, che fanno parte di una delle più grandi oasi del WWF in Italia, la seconda oasi più grande italiana per estensione. Lo sapevi che… Nel 1997, grazie ad una collaborazione stipulata con il WWF Italia, è stata costituita nel territorio comunale di Guardiaregia un’oasi naturale. è la seconda più grande oasi italiana per estensione. Ti potrebbe interessare anche: Fiumi, laghi e cascate da scoprire assolutamente in molise  Le 5 cose che devi assolutamente fare in Molise Lo sapevi che il Passaporto del Molise è la tua per uno Slow Travel in Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO

monteroduni

Monteroduni

Monteroduni è un suggestivo borgo medievale situato nella provincia di Isernia, tra il fiume Volturno e le imponenti montagne delle Mainarde. Grazie alla sua posizione strategica e al suo ricco patrimonio storico, è un luogo ideale per i visitatori che cercano di immergersi nella storia e nelle bellezze naturali del Molise. 1. Cosa vedere a Monteroduni Il simbolo principale del paese è il maestoso Castello Pignatelli, una struttura longobarda risalente al IX secolo, successivamente restaurata dai Normanni e dai D’Evoli. Il castello, circondato da mura possenti e torri cilindriche, offre uno sguardo su una splendida residenza signorile che ha mantenuto elementi architettonici di grande pregio, come la scalinata rinascimentale e il salone nobile con pavimenti in cotto e soffitti lignei decorati. Altri luoghi d’interesse includono le antiche chiese di Santa Maria in Altissimis e San Michele Arcangelo, che riflettono la spiritualità e la tradizione di Monteroduni. Il borgo offre anche splendidi scorci di paesaggi naturali, ideali per chi ama le escursioni e le passeggiate. 2. Eventi e Tradizioni a Monteroduni Monteroduni è anche celebre per ospitare l’Eddie Lang Jazz Festival, un evento musicale di fama internazionale che attira ogni anno appassionati e artisti da tutto il mondo. Questo festival rappresenta un connubio perfetto tra arte, cultura e il fascino unico del borgo. Qui trovi altri eventi in Molise. 3. Un Soggiorno Autentico Per chi desidera prolungare la visita, il Passaporto vi consiglia diverse strutture ricettive, tra cui bed & breakfast e agriturismi dove i visitatori possono godere della rinomata cucina locale. Prodotti tipici come l’olio extravergine d’oliva e il vino Rosso Tintilia del Molise rappresentano un’ulteriore attrazione per gli amanti del buon cibo e delle tradizioni enogastronomiche molisane. 4. Monteroduni e il Passaporto del Molise Monteroduni è ora parte integrante della rete dei comuni aderenti al progetto del Passaporto del Molise. I visitatori potranno timbrare il loro passaporto durante la visita al borgo, arricchendo così la propria esperienza e ottenendo un ricordo tangibile del loro viaggio in Molise. Per chi cerca un itinerario variegato e autentico, Monteroduni rappresenta una tappa imperdibile. Per maggiori informazioni sui luoghi da visitare e su come pianificare la tua visita, consulta la guida del passaporto Hai già iniziato il tuo viaggio autentico? INIZIA DA QUI

Vastogirardi

Vastogirardi è un paese dell’Alto Molise rinomato per il suo antico borgo, si sviluppa a ridosso della collina, dominata dal Castello e dal complesso ecclesiale di San Nicola di Bari. Il Castello, la Chiesa e il borgo storico sono circondati da imponenti mura che, con i vicoli stretti e tortuosi, raccontano il passato medievale del borgo. Inoltre Vastogirardi è il luogo perfetto per immergersi nel verde grazie alla Riserva Naturale di Monte di mezzo e alle numerose sorgenti che alimentano il fiume Trigno. Il borgo conserva l’impianto medievale per mille anni, sebbene alcuni archi caratteristici siano andati perduti. Tra i suoi tesori si trova Montedimezzo, parte di una Riserva Naturale Orientata UNESCO. Le frazioni di Villa San Michele e Cerreto, fondate nell’Ottocento, ampliano la bellezza del territorio. Vastogirardi, terra ideale per l’allevamento e la transumanza, ha una ricca tradizione casearia con caciocavalli, mozzarelle e altre delizie. Le eccellenti patate e i rari “ciliegini di Vastogirardi” sono protagonisti delle tradizioni gastronomiche. Erbe spontanee come l’aglio “ursino”, gli orapi e i prelibati funghi prugnoli arricchiscono la cucina locale. I sentieri tra prati, arbusti e boschi invitano a esplorare la natura generosa. In stagione, la raccolta di “pelosine” (uva spina) e frutti di corniolo aggiunge un tocco speciale. Vastogirardi, autentico scrigno di tradizioni e sapori, accoglie i visitatori in un viaggio attraverso il tempo e la natura, promettendo un’esperienza unica nel cuore del Molise. Come raggiungere Vastogirardi Da Campobasso: Prendi SS87 Sannitica/Strada Statale 17, Continua su SS87 Sannitica/Strada Statale 17. Prendi S$S650 in direzione di SP82 a Provincia di Isernia. Prendi SP82 dir in direzione di Vastogirardi. Da Isernia: Prendi Strada Statale 17, in direzione di SP82, prendi SP82 dir in direzione Vastogirardi. Luoghi di interesse Castello Borgo di Vastogirardi; Riserva Naturale di Montedimezzo Lo sapevi che… Dal 1911 a Vastogirardi va in scena una delle tradizioni popolari religiose più suggestive del Molise: il rituale de “Il Volo dell’Angelo”. Una bambina del paese, a circa 40 metri di altezza effettua il cosiddetto volo, una traversata tra la facciata della casa e della chiesa, posta difronte, fino alla statua della Madonna. Vorresti scoprire tutti gli itinerari possibili con il Passaporto? RACCOGLI TIMBRI

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Spinete

Spinete è un comune di origine medievale. Il vecchio nome “Terra de Le Speneta” ben simboleggia la sua origine selvaggia: nei secoli si passa da rovi e boschi a campi lavorati e abitazioni. Il borgo storico, con i suoi vecchi palazzi signorili, le piazzette e le sue antiche chiese, oggi è scenario di eventi musicali, artistici e ricreativi sempre più apprezzati. Cosa vedere a Spinete? Gli antichi sentieri verso le molte borgate intorno al paese, insieme a tutto il loro patrimonio rurale e popolare, sono stati recentemente valorizzati per offrire un’esperienza fatta di agreste bellezza, storia, cammino e natura con panorami magnifici di fronte al Matese Uno dei luoghi di maggior interesse del paese è il caratteristico Palazzo Marchesale, castello intorno al quale Spinete si è formato. Si tratta di una piccola fortezza che divenne residenza signorile di proprietà della famiglia Imperato. La sua reggia quadrangolare conserva una corte interna, che è delimitata duna serie di arcate che sostengono il loggiato. In alto, sul lato destro del porticato, è visibile la figura di una Irena con doppia coda scolpita nella pietra, risalente al XVII secolo. L’immagine è in posizione frontale con le braccia che sollevano le due code squamose; un fiore traforato raffigura l’ombelico, mentre i bellissimi capelli ricci sembrano richiamare le onde del mare. Al secondo piano si trova un largo terrazzo che dà sul lato sud del castello all’interno del giardino pensile, la presenza di tracce di affreschi rovinati e la torre dimezzata fanno pensare alla distruzione della parte più alta. Come raggiungere Spinete Da Campobasso: prendi Strada Statale 17 in direzione Bojano. Esci da! strada statale 17 al bivio Bojano. Svolta a destra su strada. provinciale 68. in direzione Spinete. Proseguire per circa 8 Km. Da Isernia: prendi Strada Statale 17 in direzione Bojano da strada statale 17 al bivio Bojano. Svolta a destra su strada provinciale 68 in direzione Spinete. pel per circa 8 Km. Luoghi di interesse PALAZZO MARCHESALE CHIESA SANTA MARIA ASSUNTA CAPPELLA S. GIOVANNI BATTISTA SENTIERI: TERRA DE LE SPENETA Lo sapevi che… Le Capitolazioni di Spinete si pongono fra gli esempi molisani più antichi ancora conservati e sono pervenute attraverso una copia raccolta in un quaderno pergamenaceo (A.C. Spinete, n.1/1) datato all’ 11 settembre 1523 e contenente 26 capitoli, e diverse grazie e immunità (o franchigie) concessi alla Università di Spinete dal feudatario Luigi Alfonso Trossa (o Trosso)/ Si tratta di una importante fonte documentaria e archivistica per ricostruire la vita storica e sociale della comunità di Spinete agli inizi del XVI secolo. I Capitolati o “Antichi Statuti di Libertà”, come sono stati definiti dagli studiosi, sono speciali accordi o contratti scritti tra il feudatario locale e il Sindico dell’Università. Il nome di Capitolati deriva dalla suddivisione del testo in apposite parti o capitoli, atti a regolare i vari aspetti della vita quotidiana e i rapporti con il signore. Vedi anche approfondimenti su Turismo in Molise Lo sapevi che il Passaporto ti guida nella scoperta dei borghi del Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO

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Duronia

L’odierna Duronia era denominata fino alla metà del XIX secolo ”Civitavecchia” . Fu il Consiglio Comunale del 1875 a chiedere al Governo di mutarne il nome con quello di Duronia. La morfologia dell’area è molto particolare. L’elemento accentratore è il tratturo Lucera – Castel di Sangro che attraversa l’abitato di Duronia. Gli altri elementi che si ‘evidenziano sono tre alture che costeggiano il tratturo. Attualmente è solo. possibile seguirne l’andamento ed immaginare come le mura procedevano nel cingere l’altura. L’ultimo elemento che si evidenzia è la rupe situata sulla Civita di Duronia. Il “Gigante”, come è denominata la rupe dalla popolazione locale, ha il profilo di un maestoso volto dalle sembianze umane che rimanda l’osservatore a scorci unici del paesaggio molisano. Come raggiungere Duronia Da Campobasso: tramite S$S747, Prendi Tangenziale Ovest di Campobasso, segui Strada Provinciale 160 Fondovalle del Rivolo, Strada Statale ‘647 Fondo Valle del Biferno in direzione Pietracupa fino a Duronia Da Isernia: prendi C.so Giuseppe Garibaldi in direzione di Strada Statale 17 prosegui in direzione di SP Civitanova Frosolone a Civitanova del Sannio. Prendi l’uscita verso Civitanova del Sannio da SS650 fino Duronia Itinerari possibili Baranello– Colle d’Anchise – Frosolone – Spinete – Torella del Sannio Luoghi di interesse La Civita, colle di particolare | pregio naturalistico e paesaggistico antistante il paese di Duronia, ospita, su una delle sue tre creste rocciose, una particolarissima rupe tradizionalmente denominata ”Il Gigante”, Osservata dal lato sud orientale della Civita stessa, la rupe assume il profilo di un’ maestoso volto dalle sembianze umane rivolto verso il cielo, partendo dall’alto si possono distintamente riconoscere la fronte, l’arcata sopraccigliare, le palpebre, le labbra e il mento: un singolare valore scenico e panoramico che sorprende e incanta l’osservatore. Il paese di Duronia, separato dal Colle della Civita dal percorso tratturale Castel di Sangro -— Lucera, si eleva su un’altura di fronte alla rupe del Gigante. La parte più alta è San Tommaso in località La Terra, dove sorge la parte più antica del paese, e si presenta come una terrazza sul Molise. Un belvedere circondato da rocce da cui è possibile osservare diversi paesi della regione, in particolare quelli dell’alto Molise. Situata a 918 metri s.l.m., nella parte più nord-occidentale della Civita Superiore affiora dal terreno una cinta di pietre ad opera poligonale la cui parte visibile si sviluppa per una lunghezza di 140 metri. La cinta regge un terrapieno che si erge fino a 1 metro in su un ripido pendio. Presumibilmente l’abitato fortificato sannita occupava tutta la sommità della rupe della Civita. La riscoperta di sorgenti naturali, dove l’acqua e l’aria incontaminate permettono una piacevole visita. A Duronia c’è il Museo geofisico dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il museo può essere visitato su prenotazione. Contatti e riferimenti Per le visite contattare: museogeofisicoduronia@ingv.it. Lo sapevi che… In passato, il 23 di Agosto c’era il raduno dei partecipanti alla sfilata della “Dodda”. Centinaia di persone, tra donne, uomini e bambini, con costumi tradizionali, si ritrovavano per dar vita ad un evento che rievocava una tradizione mai sopita nella memoria storica dei duroniesi. Duronia dispone di un complesso bandistico chiamato “CIVITAS Duronia” che ogni anno la mattina del 16 agosto, prima della solenne celebrazione in onore del Santo patrono di Duronia, San Rocco, allieta gli abitanti e i turisti per le vie del paese. Un evento nato da poco è la manifestazione “Transumando con le capre di Valerio – L’Andata e Il Ritorno”. Un giovane ragazzo che ha avuto il coraggio di fare una scelta controcorrente ed ambiziosa, aperta a critiche devastanti ma anche ad aspettative potenziali, giustificate dal sacrificio, dalla passione, dalla sapienza e dalla ostinazione, rivalorizzando il pascolo sul vecchio Tratturo. Hai già scoperto cosa puoi fare in Molise con il Passaporto del Molise? INIZIA DA QUI

toro che emerge dalla nebbia in molise

Toro

Toro, a chi la visitasse la prima volta, smarrendosi nel dedalo di viuzze (le caratteristiche rue) del centro storico e salendo sulla sommità della fiera torre campanaria. Toro sembrerebbe un vascello sospeso nel vuoto, a metà tra il cielo e la verde vallata del fiume Tappino. Sarà per questo che, nel corso dei secoli, non ha mai smesso di far innamorare i suoi tanti ospiti storici tra cui il cardinale Vincenzo Maria Orsini (poi papa Benedetto XIII), che pose nel convento di Santa Maria di Loreto, vero e proprio scrigno di tesori artistici la “sua prediletta stanza”. Cosa vedere a Toro? I visitatori possono ammirare la chiesa di S. Rocco, fuori dalle mura, e la chiesa parrocchiale del SS. Salvatore, risalente al XI secolo, con la scalinata in pietra e una tavola cinquecentesca attribuita al pittore Giovanni Vincenzo d’Onofrio. La chiesa custodisce anche una stele funeraria romana del terzo secolo, trasformata in fonte battesimale. Il ponte a schiena d’asino, le strutture religiose e la storia millenaria rendono Toro un tesoro da esplorare, offrendo ai visitatori una piacevole immersione nella cultura, nelle tradizioni e nell’architettura molisana. Approfondimenti sul borgo su Turismo in Molise Come raggiungere Toro Da Campobasso: Prendi Via Luigi d’Amato in direzione Via Insorti d’Ungheria, prendi SS645 in direzione di SP56 a Toro Da Isernia: Prendi C.so Giuseppe Garibaldi in direzione di Strada Statale 17, continua su SS17 in direzione di Campobasso, guida in direzione di SP56 a Toro. Luoghi di interesse a Toro Convento di Santa Maria di Loreto Museo Civiltà contadina Chiesa SS. Salvatore Chiesa di S. Rocco Ponte Romanico Contatti e riferimenti Per le visite contattare: Comune: 0874 461101 Mail: info@comune.toro.cb.it Sito web: www.comune.toro.cb.it Ricorrenze a Toro Festa patronale San Mercurio 26 agosto  Fuochi in onore di Sant’Antonio di Padova (1-13 giugno) Lo sapevi che… Le prime tredici sere di giugno si accendono i “fuochi a Sant’Antonio”. In particolare sono assai caratteristici e grandiosi i fuochi dell’ultima sera, quando viene bruciata la “bamboletta”, il fantoccio di paglia e carta colorata issato alla sommità di ogni falò. Non è chiara la simbologia della “bamboletta” (forse a evocare la tredicina oppure la primavera che lascia il posto all’estate). Nessun dubbio, invece, sui banchetti che da qualche decennio accompagnano il rituale. Il Passaporto ti guida nella scoperta dei borghi del Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO

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Pietrabbondante

Pietrabbondante, incantevole borgo molisano, sorge su antiche fondamenta, testimoniate dai resti delle fortificazioni sannitiche risalenti al V-II secolo a.C. Posizionato lungo il tratturo Celano-Foggia, antica via di comunicazione per greggi e persone, il paese affascina con il suo legame profondo con la storia. Il nome stesso, legato alle pietre disseminate nell’agro, racconta di un’antica civiltà avanzata. Cosa vedere a Pietrabbondante? Il teatro italico di Pietrabbondante è il sito storico più in alto d’Italia. Qui, il tempio, il teatro piccolo e il grande risplendono come testimonianza del connubio tra arte greca e italica. Il tempio grande con il teatro risalenti al II secolo a.C. presentano sedili anatomici e un muro di blocchi megalitici, esempi dell’alto livello tecnico raggiunto dall’architettura dell’epoca. Il centro storico affacciato su una natura incontaminata offre scorci caratteristici con case addossate alla roccia e il Guerriero Sannita che domina la piazza principale. La chiesa di Santa Maria Assunta conserva frammenti di lapidi osche arricchendo il patrimonio storico. Le tradizioni di Pietrabbondante prendono vita nell’antico teatro durante il Sannita Teatro Festival, rassegna estiva di opere classiche dal 1974. La gastronomia locale delizia con piatti tipici come la polenta a tocchetti condita con sugo di salsiccia, l’agnello “cace e ova” durante le festività pasquali, lo scattone e la polenta in sugo di carne e salsiccia. Formaggi prelibati, sopressate e insaccati completano l’offerta culinaria di questo tesoro molisano. Immerso nella storia e circondato da paesaggi mozzafiato, Pietrabbondante accoglie i visitatori in un’esperienza autentica di cultura, tradizione e gusto. Come raggiungere Pietrabbondante Da Campobasso: guida da Strada Provinciale 160 Fondovalle del Rivolo/SP160, Strada statale 647 Fondo Valle del Biferno/SS647, SS747 e SP74 a Bagnoli del Trigno, svolta in SP147. Continua su Variante Esterna in direzione di Civitanova del Sannio, prosegui verso Pescolanciano fino a Pietrabbondante. Da Isernia: prendi in direzione Strada Statale 17, guida da SS650 e SP 78 Aquilonia/SP 78 a Pescolanciano fino a Pietrabbondante.   Luoghi di interesse a Pietrabbondante Santuario Italico Statua del Guerriero Sannita Chiesa di Santa Maria Assunta Contatti e riferimenti Santuario Italico: 0865 76129  Comune di Pietrabbondante: 0865 76130 sito web: www.pietrabbondante.com Lo sapevi che… A Pietrabbondante il giorno della viglia di Natale, il 24 dicembre si tiene la “Ndocciata”. Le famiglie, davanti le proprie case, costruiscono grandi falò di ginestre che alle 17:00 al suono delle campane vengono accesi. Suggestivo assistere all’accensione delle “ndocce” dall’ingresso del paese: il borgo sembra incendiarsi. Lo sai che il Passaporto del Molise ti guida nella scoperta di tutti i borghi della regione? INIZIA IL TUO VIAGGIO

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Colle d’Anchise

Colle d’Anchise si estende sul crinale di una lunga collina e presenta un’altura laddove sorgeva l’antico castello (Palazzo), di cui, oggi, restano poche testimonianze e resti. Da questa altitudine, lo sguardo da Colle d’Anchise si apre su un paesaggio bellissimo e affascinante, il cui aspetto tipico e caratteristico è rappresentato dai colori suggestivi e vivi dei campi coltivati a vigneti, grano, cereali, ecc. Questo spettacolo paesaggistico si affaccia sugli incantevoli e ridenti monti del Matese. Colle d’Anchise nella mitologia greca L’ipotesi più avvalorata della derivazione del nome, risalirebbe al periodo medioevale e alla figura di Anchise, persona alla quale sarebbe appartenuto il colle e che abitava nel castello del paese. Si sarebbe trattato di un vero e proprio Castaldo, colui che godeva del diritto dello ius primae noctis. Luoghi di interesse a Colle d’Anchise A Colle d’Anchise sono numerose sono le chiese da visitare, ciascuna con le proprie caratteristiche, la propria storia e la bellezza degli affreschi come quelli del pittore Amedeo Trivisonno nella Chiesa Santa Maria degli Angeli. Qui il pittore dipinse, nel 1936, le tre pareti presbiterali con tre affreschi: nella parete frontale “L’ultima Cena”, nella parete a sinistra “L’Assunzione della Vergine” e in quella a destra “L’Ascensione di Cristo”. In questi affreschi sono rappresentati elementi naturali e paesaggistici, tipici del territorio molisano. Lo stesso pittore, infatti, per realizzare i personaggi dei suoi capolavori, fece posare persone del posto. In paese è possibile visitare, inoltre, la Chiesa di San Sisto, patrono di Colle d’Anchise, costituita da un’unica navata in fondo alla quale è posto un bellissimo altare in marmo. Accoglie, inoltre, le reliquie di San Sisto papa e filosofo ateniese. Cosa vedere a Colle d’Anchise? Caratteristiche e suggestive sono le due Cappelle immerse nel verde, tra folti alberi di querce, dove il bosco, la radura, il profumo delle piante, evocano un senso di pace e tranquillità dell’anima: la Cappella di San Nicola e la Cappella di Santa Margherita. Quest’ultima è legata ad una leggenda, raccontata dagli antichi. Qui viveva, insieme alla sua famiglia contadina, una bellissima fanciulla di nome Margherita, che tante volte era stata tentata dal maligno. Un giorno, questi si trasformò in un drago nel tentativo di divorarla; la ragazza cercò di fuggire, dirigendosi verso un dirupo e fu salvata da San Giorgio a cavallo che uccise il mostro nel punto in cui, ora, sorge la cappella. Sulle pietre del dirupo è possibile osservare ancora alcune impronte che la credenza popolare attribuisce alle zampe del drago, a quelle del cavallo di San Giorgio ed ai piedi di Santa Margherita. Ricorrenze e tradizioni di Colle d’Anchise San Sisto Santo Patrono — 06 Agosto San Nicola – Ultima domenica di Maggio Santa Margherita — 20 Luglio Beata Vergine del Monte Carmelo – 21 Agosto “R Puogliar d’Maj” — Prima domenica di Maggio Lo sapevi che… A Colle d’Anchise la leggenda de R muozzamauriell (pallina d’oro) narra di un folletto giovane, allegro e burlone che, di tanto in tanto, si mostrava alle persone che vivevano intorno al palazzo ducale’ e che si divertiva a giocare con una pallina d’oro. Se qualcuno fosse riuscito a prenderla sarebbe diventato ricco e potente, ma ciò non accadeva mai. Il folletto, quindi, scompariva e tornava di notte per “infastidire” asini, cavalli e muli, intrecciando i peli delle loro code. Vorresti scoprire tutti gli itinerari possibili con il Passaporto? CONTINUA IL TUO VIAGGIO Ti potrebbe interessare: Le 5 cose che devi assolutamente fare in Molise  Foto dal Molise più autentico I 5 tratturi da scoprire in Molise I 20 castelli da scoprire in Molise i 10 eventi più suggestivi del Molise Le 5 cascate da vedere assolutamente in Molise I 10 borghi più belli del Molise Esplorare il Molise a piedi, consigli e suggerimenti Percorsi esperienziali in Molise Calendario degli eventi in Molise

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Baranello

Baranello, affascinante borgo molisano, custode di una storia millenaria e di un patrimonio culturale che incanta i visitatori. Le sue origini risalgono all’XI secolo, quando il paese era noto come “Vairanello”, legato al vicino Monte Vairano. Il centro storico, arricchito dalla maestosa Torre e antiche mura, racconta il passato medievale di Baranello, appartenente alla contea di Bojano. Cosa vedere a Baranello? La ricca storia religiosa si riflette nelle chiese di Baranello. La Chiesa di Santa Maria ad Nives, antico cenobio benedettino, testimonia la devozione millenaria. La Chiesa della Beata Vergine del Rosario, con decorazioni barocche, custodisce la storia della Confraternita del Santissimo Rosario dal 1831. Giuseppe Barone, celebre architetto e filantropo baranellese, ha lasciato un’impronta indelebile. Dal restauro della Chiesa del Santissimo Rosario alla creazione del Museo Civico con una vasta collezione di antichità ha reso Baranello un tesoro culturale. Oggi, Baranello vive una rinascita economica e sociale, con imprenditori attenti e una vibrante scena culturale. La posizione baricentrica, la vicinanza a Campobasso e Bojano, e l’impegno nel recupero del patrimonio archeologico fanno di Baranello una destinazione turistica ideale. I visitatori possono immergersi nelle stradine del centro storico, esplorare antiche chiese e godere dell’ospitalità calorosa di questa comunità che unisce passato e presente in un’esperienza autentica. Approfondimenti su Turismo in Molise e su Museo di Baranello Come raggiungere Baranello Da uscita A14 Termoli: Proseguire per SS87 direzione Campobasso, continuare su SS87 fino al bivio per Baranello, proseguire fino all’ingresso del paese. Da uscita A1 San Vittore: Proseguire in direzione Isernia tramite $S85, continuare su SS17 direzione Bojano fino al bivio. per Campobasso, imboccare la /SS17 in direzione Campobasso e. proseguire fino al bivio di Baranello, svoltare e proseguire in direzione del paese. Luoghi di interesse Museo Civico “Giuseppe Barone”  Chiesa di San Michele Arcangelo Chiesa di Santa Maria ad Nives Monte Vairano e l’antica Aquilonia  Mulino Corona Palazzo Giuseppe Zurlo Ricorrenze Festa patronale San Michele Arcangelo (8 maggio)  Festa del Ringraziamento (seconda domenica di novembre) Lo sapevi che… A Baranello si festeggia una festa molto particolare che ricorre nel giorno di San Martino, l’11 novembre. All’ora di cena il paese si svuota, ci si riunisce intorno al tavolo e ogni membro della famiglia prende un pezzetto della ‘pizza scema’ che al suo interno contiene un semino. Ogni semino ha un particolare significato: “la fava è la regina della casa, il seme di zucca è il bugiardo, il fagiolo è il cornuto!” Vedi anche I 5 tratturi da scoprire in Molise e I 20 castelli da scoprire in Molise, Un Molise da favola! Lo sapevi che esiste il Passaporto del Molise che ti guida alla scoperta dei borghi? INIZIA IL TUO VIAGGIO

castello di torella del sannio

Torella del Sannio

Torella del Sannio, paese dell’entroterra molisano, con poco più di 700 abitanti, situato a 839 mt di altitudine tra la valle del fiume Biferno e quella del fiume Trigno, in adiacenza al tratturo Castel di Sangro – Lucera. Da ogni angolo del paese è visibile un panorama di rara bellezza, un paesaggio incontaminato e caratterizzato da boschi e aree rurali e naturali. Alla scoperta del Paese di Elena Ciamarra Il paese si adagia su due colli, il “Colle” e il “Ciglione”, che nel loro digradare, si incontrano nella vasta piazza di S.Rocco. Sul Ciglione domina la Chiesa costruita nel 1200 ed il Castello di epoca angioina, parte del quale istituita Casa Museo e dove sono conservate ed esposte le opere di Elena Ciamarra, pittrice e musicista. Camminando per le strade del centro storico, si trova la “Piazzetta Monongah”, con il monumento dedicato alle vittime torellesi della famosa tragedia mineraria di Monongah. Come raggiungere Torella del Sannio Da Campobasso: Segui Strada Statale 711, continua in direzione Busso, segui Fondovalle del Rivolo direzione Castropignano, continua su SP 41 verso Torella del Sannio Da Isernia: Segui Strada Statale 17 in direzione di Cantalupo nel Sannio, continua fino a Santa Maria del Molise, segui $S618 fino a Torella del Sannio Itinerari possibili Frosolone – Duronia Luoghi di interesse Castello di epoca angioina, parte del quale istituita Casa Museo, ove sono conservate ed esposte le opere di Elena Ciamarra, pittrice e musicista. Parco della Rimembranza, dedicato ai Caduti della Prima Guerra Mondiale Chiesa “Madre” risalente al 1200 Piazzetta Monongah”,monumento dedicato alle vittime torellesi della famosa tragedia mineraria di Monongah. Contatti e riferimenti Per le visite contattare: Comune: 0874 76204 Sito web: www .comune torelladelsannio.cb.it Ricorrenze Celebrazione di San Clemente Martire , patrono del Paese: si festeggia due volte durante l’anno, il martedì dopo la Pentecoste e il 15 Ottobre, in occasione della fiera a Lui. Celebrazione dei Fuochi di Sant’ Antonio , fissata per il 21 Gennaio di ogni anno. Sagra dello “Scattone , svolta il 16 Agosto di ogni anno. Lo sapevi che… Torella offre la possibilità di staccarsi dalla modernità, una grande pace, silenzi ristoratori, passeggiate nel verde, spettacolari tramonti, cibi sani e genuini, come l’immancabile piatto tipico del Paese: “Lo scattone”. Lo sapevi che il Passaporto ti guida in uno Slow travel della regione? INIZIA IL TUO VIAGGIO