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Itinerario Natura in Molise, Mòlì Natura

Mòlì Natura, itinerario natura in Molise Giorno 1Ore 9:00 – Alla scoperta della riserva WWF tra le più grandi d’ItaliaGuardiaregiaMòlì Natura inizia da Guardiaregia dove si trova la riserva WWF tra le più grandi e selvagge d’Italia. La riserva conserva il canyon del torrente Quirino, la cascata di San Nicola, le grotte di Pozzo della Neve e Cul di Bove fra i più profondi abissi d’Europa. Giorno 2Ore 9:00San Polo MateseSi inizia con la scoperta di un piccolo borgo ai piedi del Matese, noto per la produzione di Zampogne e per gli ampi spazi che si prestano per incantevoli escursioni e hiking nella natura incontaminata Giorno 2Ore 15:00 – Alla scoperta del ponte tibetano e della natura incontaminataRoccamandolfiUn borgo noto per spazi naturali e strutture incantevoli tra i quali spicca il ponte tibetano e la cima più alta della catena del Matese per suggestivi trekking in natura (Monte Miletto 2050mt). Non possono mancare una visita al museo del brigantaggio e l’assaggio di alcune prelibatezze locali come il cinghiale. Giorno 3River trekking alle bellissime cascate a CarpinoneCarpinone – Molise in ActionAttraversando un sentiero completamente immerso nella natura, a pochi passi dal centro abitato si possono ammirare le bellissime cascate. Se si ha tempo non può mancare un suggestivo River trekking (passeggiata all’interno del letto del fiume muniti di una particolare tuta). Itinerario natura in Molise. Mòlì Natura offre un’esperienza immersiva nella bellezza incontaminata di questa regione, caratterizzata da paesaggi e una ricca biodiversità. Le montagne del Molise, come i Monti della Meta e il Massiccio del Matese, offrono opportunità di escursioni indimenticabili, con sentieri che attraversano foreste di faggi e castagni, corsi d’acqua cristallina e panorami spettacolari. Le riserve naturali, come quella del Lago di Guardialfiera e del Lago di Occhito tra i laghi da scoprire assolutamente in Molise, sono oasi di tranquillità dove è possibile avvistare una varietà di uccelli acquatici e animali selvatici. Le coste molisane, bagnate dal Mar Adriatico, regalano spiagge sabbiose ideali per rilassarsi al sole o praticare sport acquatici come il windsurf e il kayak. Inoltre, i borghi rurali sparsi per la campagna offrono un’occasione per immergersi nella vita rurale e scoprire antiche tradizioni legate alla terra e alla natura. In questo itinerario naturale, ogni angolo del Molise rivela un’armoniosa fusione tra uomo e ambiente, invitando i visitatori a esplorare e apprezzare la sua bellezza incontaminata anche a piedi, in bicicletta o in moto. Itinerario natura in Molise l’itinerario Natura in Molise è un percorso esperienziale tematico che dà l’opportunità di immergersi in paesaggi mozzafiato, scoprire la fauna e flora locali e godersi attività all’aperto in contesti naturali suggestivi. Alcuni esempi: Esplorazione di parchi naturali Saranno svelati percorsi escursionistici immersi nella natura incontaminata. Educazione alla fauna selvatica e scoperta di laghi e cascate Raccogli tutti i timbri del percorso Mòlì Natura! Gli itinerari sono in fase di costruzione e potrebbero subire delle variazioni. In tutte le tappe dell’itinerario Moli Natura è possibile richiedere il timbro direttamente al comune oppure nelle attività, associazioni ed infopoint (indicati a questa pagina). Vorresti scoprire tutti gli itinerari possibili con il Passaporto? CONTINUA IL TUO VIAGGIO Vorresti aggiungere una tappa a all’itinerario Mòlì Natura? VEDI COME ADERIRE ALLA RETE

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Castel San Vincenzo

Castel San Vincenzo, Immerso tra le vette delle Mainarde e baciato da un lago turchese, Castel San Vincenzo si erge come un gioiello nascosto nella valle del Volturno svelando la sua storia millenaria e l’incanto della natura circostante. Questo piccolo angolo di paradiso integrato nel suggestivo paesaggio molisano diventa protagonista nel viaggio alla scoperta delle radici molisane attraverso il “Passaporto del Molise”. Patrimonio storico Grazie all’abbazia di San Vincenzo al Volturno, Castel San Vincenzo trae le sue origini dall’unione di due antichi borghi: Castellone e San Vincenzo. L’atmosfera medievale si respira ancora tra le creste rocciose, testimoni mutevoli di un passato glorioso. Nel 1928, un regio decreto sancisce l’unione dei due centri, dando vita a una comunità che conserva con orgoglio il suo patrimonio storico. Le due chiese principali, Santo Stefano e San Martino Vescovo, raccontano storie di devozione e arte affascinando i visitatori con le loro architetture e opere d’arte. I palazzi tra cui il suggestivo palazzo Comunale, palazzo Ex Conti-Regina, e il palazzo che ospita il Museo “Oscar Caporaso” della flora e della fauna Appenninica, aggiungono un tocco di raffinatezza all’itinerario culturale e naturalistico. Un tesoro naturalistico: il Lago di Castel San Vincenzo Il cuore di Castel San Vincenzo batte al ritmo del suo bacino, un possente sbarramento che incanala le acque cristalline delle sorgenti del Volturno. Questo lago di 61,40 chilometri quadrati, incorniciato dalle Mainarde offre uno spettacolo paesaggistico di rara bellezza. I pescatori sportivi, gli amanti della canoa e delle piccole imbarcazioni a vela troveranno in queste acque il loro regno, popolate principalmente da salmonidi. Le rive del lago non sono solo un rifugio per la fauna acquatica, ma anche per coloro che desiderano immergersi nella natura incontaminata. Un’area attrezzata per il camping accoglie gli amanti della vita all’aria aperta mentre i maneggi offrono emozionanti esperienze a cavallo. Durante l’estate le rive sono animate da campeggiatori e bagnanti creando un’atmosfera di pace e relax. Gioielli da Scoprire: Abbazia, Cascate e Eremo A pochi passi dal centro abitato l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno sorge come un complesso monumentale ricco di storia. Fondato nel 700 dai nobili beneventani Paldo, Tato e Taso, l’abbazia cresce in importanza, non solo dal punto di vista religioso. La Cripta di Epifanio, con i suoi affreschi rappresenta uno dei luoghi più affascinanti da esplorare. L’avventura prosegue verso le cascate del Volturno, una meraviglia naturale in cui l’acqua danza tra le rocce creando uno spettacolo visivo e sonoro indimenticabile. La chiesetta della Madonna delle Grazie aggiunge una nota di spiritualità al percorso e invita i visitatori a riflettere in un’atmosfera di serenità. Per coloro che desiderano un’esperienza unica l’eremo di San Michele a Foce si presenta come un piccolo gioiello incastonato tra le rocce. Da qui lo sguardo spazia su paese e lago offrendo un panorama eccezionale che rimane impresso nella memoria di chiunque lo visiti. Eventi, Tradizioni e Gastronomia: La Vita a Castel San Vincenzo Il passaporto del Molise guida i viaggiatori alla scoperta dei borghi e delle tradizioni del Molise. L’atmosfera festosa diventa un’occasione unica per assaporare gli arrosti di agnello e capretto, accompagnati dai prelibati formaggi locali. In questo angolo del Molise, ogni pietra racconta una storia, e ogni evento celebra le radici di un Molise unito e accogliente. Castel San Vincenzo si rivela come una destinazione imperdibile nel percorso del Passaporto del Molise, una porta aperta verso la ricchezza culturale e paesaggistica di questa affascinante regione italiana. Potrebbe interessarti anche: I 5 motivi per degustare il vino Tintilia del Molise DOC Castel San Vincenzo su Turismo in Molise I 5 tratturi da scoprire in Molise

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Bonefro

Bonefro Sospeso tra i verdi paesaggi molisani, Bonefro è un gioiello che racconta secoli di storia, arte e autentiche tradizioni. Con i suoi 2.200 abitanti, questo borgo a 631 metri sul livello del mare affascina i visitatori con la sua atmosfera intatta e il fascino dei suoi monumenti. Tra le Antiche Mura di Bonefro Le radici di Bonefro affondano nel periodo longobardo, quando sullo sperone roccioso del colle furono eretti il Castello, la Chiesa Madre e le case più antiche che costituiscono la “Terra Vecchia”. Il paese si sviluppò attraverso le porte “Porta Fontana”, “Molino” e “Piè la Terra”, e nel 1700 la parte vecchia e quella nuova furono unite dalla “Piazza”, creando una struttura urbana unica. Il Monastero, costruito nel 1716, conferì a Bonefro la sua struttura definitiva. Chiese che Raccontano Epoche Lontane Bonefro custodisce chiese che narrano la storia e la devozione della comunità. La Chiesa di Santa Maria delle Rose, forse di origine romanica, ha subito nel tempo varie modifiche che ne hanno alterato l’aspetto originario. La sua facciata rivolta verso il Vallone Varco esibisce uno stile romanico, mentre l’interno, rimaneggiato nel XVIII secolo, riflette un gusto barocco. L’Altare Maggiore risale alla seconda metà del Settecento, arricchendo la chiesa di un tocco artistico raffinato. Altro luogo di culto è la Chiesa di San Nicola, la cui fondazione si perde nei meandri del tempo. Originariamente a navata unica, fu ampliata nel 1678 con l’aggiunta di due navate laterali. Il Fascino del Castello di Bonefro Il Castello di Bonefro tra i 20 castelli da scoprire in Molise, risalente al periodo longobardo ma riedificato e ampliato nel corso dei secoli, presenta tre torri cilindriche e una quarta torre completamente cilindrica. Una quinta torre, crollata nel 1888, ricordava le torri di Castel del Monte ad Andria, indicando una possibile ascendenza sveva. Oggi utilizzato come abitazione privata, il castello racconta storie di cavalieri, feudatari e custodi del territorio. La sua struttura omogenea si integra perfettamente nel contesto urbano di Bonefro, offrendo uno scorcio di storia ad ogni visitatore. Il Convento di S. Maria delle Grazie e il Museo Etnografico Il Convento di S. Maria delle Grazie, originariamente situato nel piano della fontana, risale al XVI secolo. Ricostruito nel 1716 nella sua posizione attuale, l’edificio ospita il Museo Etnografico. Fondato nel 1991, il museo conserva oltre 2000 pezzi, testimonianze della vita quotidiana, delle attività lavorative e del ciclo della vita umana nella tradizione molisana. Oggi, il Convento è un centro polifunzionale che comprende anche un archivio e un auditorium. Palazzi Signorili, Porte Antiche e Fontane del Territorio a Bonefro Bonefro è arricchito da palazzi signorili come il Palazzo Miozzi e il Palazzo Maucieri, testimonianze dell’architettura locale. Le quattro porte antiche, “Porta Molino”, “Porta Piè la Terra”, “Porta Fontana”, e “Porta Nuova”, sono vestigia del periodo feudale, incorniciando l’ingresso al cuore del borgo. Le fontane, come la suggestiva “Fontana della Terra” del 1771 e la “Fontana dei Ciechi” del XIX secolo, erano punti cruciali per l’approvvigionamento idrico della comunità. Tradizioni Radicate e Gusto Molisano In occasione dei festeggiamenti in onore di San Nicola, patrono di Bonefro, la tradizione vuole che si degusti l’olio nuovo e le “panettelle”, piccoli pani benedetti durante il rito religioso e conservati per proteggere la famiglia o il raccolto da lampi e tuoni. La tavolata di San Giuseppe, con il suo ricco menu di tredici portate, rappresenta un altro momento significativo della tradizione culinaria locale. In ogni angolo di Bonefro si respira l’essenza di una comunità che abbraccia il proprio patrimonio con orgoglio, condividendolo con chiunque abbia il privilegio di visitare questo piccolo tesoro del Molise. Con il suo castello, le chiese intrise di storia, le porte antiche e le tradizioni radicate, Bonefro si offre come meta imperdibile per chi desidera un viaggio nel cuore autentico di questa affascinante regione italiana. Approfondimenti su Turismo in Molise

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Monacilioni

Monacilioni. Sospeso tra le pieghe del paesaggio molisano, Monacilioni emerge come un gioiello intriso di storia, paesaggi mozzafiato e tradizioni radicate. Il nome stesso del borgo trae le sue origini dall’antico villaggio, situato vicino a una chiesetta dedicata a S. Monachi Leonis. Il Fascino delle “Case Spallate” La storia di Monacilioni è segnata dalla grave frana del 1961, un evento che ha determinato la quasi totale scomparsa del centro storico situato su una forra a strapiombo sulla Val Fortore. Oggi, le cosiddette “case spallate”, ruderi del centro storico, sono diventate un elemento caratteristico del paese. Questi resti sono tanto suggestivi quanto simbolici, rappresentando un confine tangibile tra la parte abitata di Corso Umberto I e la zona fantasma, crollata sotto il peso della tragedia. Tesori da Scoprire: Chiese e Resti Medievali a Monacilioni Sebbene la grave perdita della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, risalente al XIII secolo, sia stata un colpo doloroso per Monacilioni, la storia si fa ancora sentire attraverso i suoi resti. La chiesa, abbattuta per evitare crolli, ha lasciato in piedi parte della facciata e della scala di accesso, oltre a un’impronta indelebile nelle memorie storiche. La Chiesa di Santa Reparata, restaurata nell’epoca barocca nel 1692, diventa un luogo imperdibile. La sua struttura semplice racconta di un passato misterioso, con dipinti d’epoca e altare dorato a catturare l’attenzione dei visitatori. I ruderi della chiesa di Santa Maria Assunta conosciuta come la “chiesa vecchia” risalgono al XIII secolo, e il loro impianto leggibile a croce greca è una testimonianza dell’architettura medievale. La Chiesetta di San Michele Arcangelo, situata fuori dal centro, completa il quadro religioso di Monacilioni con la sua semplicità rurale e l’altare dedicato al santo. Il Dramma delle Frane e la Rinascita di Monacilioni Il destino di Monacilioni è stato segnato dal dramma delle frane, ma la resilienza di questo borgo è evidente nella sua rinascita. Oggi, Monacilioni conserva con orgoglio le testimonianze del suo passato, rendendo ogni pietra una pagina di storia da esplorare. Tradizioni Radicate: La Sagra della soppressata e dei Mezzetti Le tradizioni molisane vengono celebrate con passione a Monacilioni. La sagra della soppressata, tipico salume della zona, che si tiene alla fine di maggio in onore di Santa Benedetta, è un evento imperdibile per gli amanti della gastronomia. Durante la festa del patrono, San Rocco, si svolge la sagra dei Mezzetti, una celebrazione che intreccia devozione religiosa e festa popolare. Lo sapevi che… Monacilioni si presenta come un viaggio nel cuore del Molise, dove storia e natura si intrecciano con le tradizioni più autentiche. Il paese, con le sue “case spallate”, offre un’esperienza unica di immersione nel passato, mentre le chiese e i resti medievali raccontano una storia millenaria. La rinascita di Monacilioni è il segno tangibile della forza di una comunità che abbraccia il suo patrimonio con amore e rispetto, trasformando ogni visita in un viaggio attraverso il tempo e la cultura molisana. Ti potrebbero interessare I 5 tratturi da scoprire in Molise, Fiumi, laghi e cascate da scoprire assolutamente in Molise Approfondimenti sul borgo su Turismo in Molise Lo sapevi che il Passaporto del Molise ti guida alla scoperta dei borghi del Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO

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Civitacampomarano

Civitacampomarano nascosto tra gli Appennini molisani si svela come un borgo dalle dualità affascinanti. Il borgo minacciato dallo spopolamento e dal territorio franoso manifesta il fascino inconfondibile delle sue strade piene di murales. La storia di Civitacampomarano è intrecciata con la street art grazie a un progetto artistico inaspettato. Nel 2014, Ylenia Carelli, Presidente della Pro Loco “Vincenzo Cuoco,” invita l’artista Alice Pasquini a dipingere i muri del centro storico, ormai in gran parte disabitato. Alice, ambasciatrice della street art italiana, ha accolto l’invito, dando inizio a una collaborazione che ha trasformato il paese. Civitacampomarano e i murales Le opere di Alice Pasquini, ispirate a fotografie d’epoca, rendono omaggio alla storia di Civitacampomarano. Dipinte su vecchie porte, questi murales evocano l’essenza di un passato che ancora vive nei ricordi. Il progetto è cresciuto, coinvolgendo l’intera comunità e diventando un motivo di orgoglio. Il legame di Alice con Civitacampomarano è anche personale, poiché il paese è il luogo di nascita di suo nonno. Questo connubio tra arte e radici familiari ha trasformato il progetto in un viaggio nella memoria, un modo per connettere passato e presente. Civitacampomarano e il Cvtà street fest Da questa combinazione di coincidenze è nato il “Cvtà Street Fest” Il nome, tratto dal dialetto locale, simboleggia l’abbraccio tra tradizione e innovazione, passato e futuro. Il festival ha coinvolto tutta la comunità, con gli abitanti che hanno offerto i luoghi più belli per gli interventi artistici. Molti artisti sono stati invitati a dipingere i muri di Civitacampomarano, lavorando in collaborazione con gli abitanti. Il festival è diventato un evento atteso, attirando l’attenzione della stampa nazionale e consolidando l’idea che l’arte possa essere una potente strategia contro l’abbandono e il degrado. Civitacampomarano, con il suo Street Fest, offre ai visitatori un’esperienza unica. Ogni murale racconta una parte della storia del paese, dalla sua antica grandezza alla lotta contro il declino. Le strade del borgo sono un museo a cielo aperto, dove la street art si fonde con la storia e la vita quotidiana. Cvtà diventa così un tassello importante nel mosaico del Passaporto del Molise, un invito a esplorare non solo le bellezze naturali, ma anche le testimonianze vibranti di comunità resilienti. Civitacampomarano apre le sue porte, non solo come destinazione turistica, ma come esperienza unica di rinascita attraverso l’arte e la condivisione. Un viaggio che non solo guarda al passato ma con la street art, dipinge un futuro vibrante per la rete dei borghi del Molise e del Passaporto. Luoghi di interesse a Civitacampomarano Nella parte più alta fa bella mostra di sé il Castello Angioino, di recente restauro Altra peculiarità del paese è quella di presentare, nella parte bassa, un cimitero napoleonico, uno dei pochi esempi rimasti nel centro e Sud Italia Da vedere, ancora, le Chiese di Santa Maria Maggiore, San Giorgio Martire e Santa Maria delle Grazie Degne di menzione sono, poi, le case di due illustri personaggi molisani nati a Civitacampomarano: Vincenzo Cuoco, storico e uomo politico facente parte del Governo della Repubblica Partenopea e Gabriele Pepe, patriota e letterato Parco Vallemonterosso con annessa area attrezzata Lo sapevi che… La statua raffigurante San Giorgio Martire situata nell’omonima Chiesa pesa circa 400 kg? Lo sapevi che con il Passaporto del Molise puoi ottenere tanti premi, gadget e sconti? RICHIEDILI QUI

larino, i 10 siti archeologici da scoprire in Molise

Larino

Larino, città dell’olio e del fiore di carta. nelle sue piazze si contemplano le tracce di un glorioso passato, in cui è stata capitale dei frentani, municipium romano, contea longobarda, città angioina: l’anfiteatro, i mosaici, la cattedrale, il palazzo ducale. Tra i suoi vicoli si respira l’odore e il fermento di tradizioni secolari: la carrese di san pardo, coi suoi 120 carri trainati da buoi e addobbati con centinaia di fiori di carta, il carnevale di Larino coi suoi giganti in cartapesta, le luminarie natalizie e tanto altro. Tutto questo rende Larino una delle città migliori per riempirsi gli occhi e il cuore di Molise. Storia e Patrimonio Culturale: Larino, originariamente capitale dei Frentani, fu distrutta dai Romani e successivamente ricostruita con il nome di Larinum. Il suo massimo sviluppo nel III e II secolo a.C. è testimoniato dalla presenza di una zecca. Nel corso dei secoli, la città ha subito terremoti e dominazioni, passando dai Normanni agli Svevi. La cattedrale di San Pardo, con la sua facciata gotica e il rosone a tredici raggi, è un capolavoro artistico che custodisce opere di maestri come Solimena, Giordano, Jouvenet e Ribera. Itinerario Culturale a Larino Visitare Larino significa immergersi nella sua storia attraverso le chiese di Santo Stefano, Santa Maria della Pietà e San Francesco. Il Palazzo Ducale, risalente al periodo medioevale, ospita la biblioteca e il Museo Civico, che conserva le testimonianze dell’antica Larinum. Il maestoso anfiteatro romano e il Parco Archeologico di villa Zappone offrono uno sguardo affascinante sulla grandezza della città in epoca romana. Tradizioni e Eventi a Larino Larino è rinomata per le sue tradizioni che attirano migliaia di visitatori. La processione in onore di San Pardo, la tavolata di San Giuseppe e i carri allegorici del Carnevale sono eventi imperdibili. Il Carnevale è considerato uno dei più storici in Italia, con carri che satirizzano politici, personaggi dello spettacolo e temi contemporanei. Durante il Natale, il centro storico si illumina con luminarie musicali, creando un’atmosfera magica. Eventi Speciali a Larino Le festività patronali di San Pardo, con la caratteristica carrese di carri trainati da buoi e decorati con fiori di carta crespa, si svolgono per tre giorni consecutivi a maggio, rendendo unico questo periodo nell’anno. La Fiera d’Ottobre, risalente al XVIII secolo, offre un’esperienza autentica con i piatti tipici come i “maccheroni di San Giuseppe,” i “caragnoli” e i “càveciune.” Arte e Architettura La Cattedrale di Larino, simbolo dell’importanza della religione cristiana, presenta un mix di stili, dall’originario romanico-gotico alle aggiunte barocche. Il Palazzo Ducale, testimone dei cambiamenti nel corso dei secoli, ora sede del municipio, ospita affreschi e offre uno sguardo sulla storia politica di Larino. La città, durante il periodo medievale, cresceva in importanza, dando vita al territorio noto come ‘Il larinate’. Larino, con la sua diocesi istituita nel V secolo, ha giocato un ruolo chiave nella difesa contro incursioni ungare e saracene. E’ stata insignita del titolo di città nel 2000, continuando a preservare il suo patrimonio e ad accogliere i visitatori con il calore della sua storia. Come raggiungere Larino Da Campobasso: Prendi la Strada Statale 647 Diramazione B Fondo Valle del Biferno, segui in direzione Larino. Prendi l’uscita verso Diga del Liscione da Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/S$S647. Continua su Contrada Monte Arcano. Guida in direzione Larino Da Isernia: Prendi Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/SS647 in direzione Larino. Prendi l’uscita verso Diga del Liscione da Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/SS647, continua su Contrada Monte Arcano. Guida in direzione Larino Luoghi di interesse Parco Archeologico di Larino – Anfiteatro e Villa Zappone: lun chiuso, mar-sab 08.30-13.30, dom chiuso Basilica Cattedrale dell’Assunta e di San Pardo: lun-dom 8.00-19.30 Chiesa di San Francesco: lun-dom 8.00-19.30 Palazzo Ducale e Sala del Teatrino: lun-ven 8.30-13.30, sab-dom su prenotazione Museo Civico, Archivio fotografico “Pilone”, Mostra fotografica “I fiori di San Pardo” di Paolo Di Paolo, Mostra “Storico Aldo” su Aldo Biscardi: lun-ven 8.30-13.30, sab-dom su prenotazione Museo Diocesano: lun-ven 15.00-19.00, sab-dom 10.00-13.00 e 15.00-19.00 Contatti e riferimenti Per prenotare visite guidate al Parco Archeologico, Anfiteatro e Villa Zappone e al centro storico medievale contattare l’Associazione Me.MO Cantieri Culturali all’indirizzo memocantiericulturali@gmail.com. Per prenotare visite guidate alla Basilica Cattedrale, alla chiesa di San Francesco e al Museo Diocesano contattare l’Associazione Molise WOW al numero 3807649004. Ricorrenze Carnevale di Larino, Carnevale storico d’Italia: ultimo weekend di Carnevale e successivo Festa compatronale dei Santi Martiri Larinesi Primiano, Firmiano e Casto: 15 maggio Festa patronale di San Pardo: 25, 26 e 27 maggio Rassegna delle Carresi: prima domenica di agosto Fiera’ d’Ottobre, dal 1744: dal mercoledì alla domenica della seconda.settimana di ottobre Luminarie di Larino – Magia di Luci: numero variabile di date tra l’8 dicembre e il 6 gennaio Lo sapevi che… La festa patronale di San Pardo è tra le più belle feste d’Italia: il 25, il 26 e il 27 maggio di ogni anno circa 120 carri agricoli trainati da vacche o buoi sfilano per ‘le strade. della città, numerati in ordine decrescente, da quello. di fondazione più recente al più antico. Al numero 1 spetta l’onore di portare in processione le reliquie trafugate dai larinesi presso Lucera nell’842 e riportate in una città distrutta, che grazie al loro arrivo poté rinascere, proprio su un carro trainato da buoi. La Primavera che quel lontano 26 maggio accolse le reliquie del nuovo patrono viene riprodotta dalle famiglie larinesi su ogni carro: centinaia di fiori di carta crespa realizzati a mano rivestono le strutture destinate ai tre lunghi cortei e rendono la festa patronale di Larino un’esplosione di colori e uno spettacolo unico per gli occhi e per il cuore. Infopoint timbri Per info su passaporti e timbri contattare: info@passaportodelmolise.com  Oppure recarsi presso gli infopoint del comune di Larino: Infopoint presso la Biblioteca Comunale “B. Preziosi” di Larino, aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, raggiungibile al numero 0874828202. Contattabile tutti i giorni all’indirizzo mail larino.cultura@gmail.com o, tramite WhatsApp al 3472844778. 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Guardiaregia

Guardiaregia nell’antichità si chiamava Guardia di Campochiaro , notizie precise sul luogo si hanno solo verso il 1500; nei testi si parla di un avamposto protetto che, però, è andato distrutto con il terremoto del 1805. Con certezza si sa che, al tempo dei Longobardi, fece parte della Contea di Bojano; per volontà dei Conti del Molise stette sotto il dominio di Guglielmo di Sessano. A questi seguirono i Pandone prima ed i Di Capua poi. Oggi il paese è localizzato su un costone da cui si vede scorrere il torrente Quirino. Sulla parte alta vi è la chiesa di San Nicola, edificio più importante, a valle quella di Santa Maria a Nives. Tante, inoltre, sono le storie di brigantaggio legate alle zone del comune. Come raggiungere Guardiaregia Da Campobasso: Percorrere la Strada Statale 87 direzione Benevento, prendere la SS 17 e continuare in direzione di Guardiaregia Da Termoli: Seguire la direzione per Campobasso prendendo la SS 87 (strada statale Bifernina) e continuare sulla SS 647 direzione Benevento e successivamente prendere la SS 17 e proseguire fino al comune di Guardiaregia. Da Roma Dall’autostrada del Sole A1 uscire a San Vittore, direzione Isernia-Campobasso, raggiungere la SS 17 seguendo il cartello Campobasso e alla rotonda proseguire per la SP 164 in direzione di Guardiaregia. Luoghi di interesse a Guardiaregia A Guardiaregia si rimane affascinati dalle sue bellezze naturali, i boschi e le grotte, la cascata di San Nicola e il canyon del Quirino. Sono preziose perle naturali, che fanno parte di una delle più grandi oasi del WWF in Italia, la seconda oasi più grande italiana per estensione. Lo sapevi che… Nel 1997, grazie ad una collaborazione stipulata con il WWF Italia, è stata costituita nel territorio comunale di Guardiaregia un’oasi naturale. è la seconda più grande oasi italiana per estensione. Ti potrebbe interessare anche: Fiumi, laghi e cascate da scoprire assolutamente in molise  Le 5 cose che devi assolutamente fare in Molise Lo sapevi che il Passaporto del Molise è la tua per uno Slow Travel in Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO

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Monteroduni

Monteroduni è un suggestivo borgo medievale situato nella provincia di Isernia, tra il fiume Volturno e le imponenti montagne delle Mainarde. Grazie alla sua posizione strategica e al suo ricco patrimonio storico, è un luogo ideale per i visitatori che cercano di immergersi nella storia e nelle bellezze naturali del Molise. 1. Cosa vedere a Monteroduni Il simbolo principale del paese è il maestoso Castello Pignatelli, una struttura longobarda risalente al IX secolo, successivamente restaurata dai Normanni e dai D’Evoli. Il castello, circondato da mura possenti e torri cilindriche, offre uno sguardo su una splendida residenza signorile che ha mantenuto elementi architettonici di grande pregio, come la scalinata rinascimentale e il salone nobile con pavimenti in cotto e soffitti lignei decorati. Altri luoghi d’interesse includono le antiche chiese di Santa Maria in Altissimis e San Michele Arcangelo, che riflettono la spiritualità e la tradizione di Monteroduni. Il borgo offre anche splendidi scorci di paesaggi naturali, ideali per chi ama le escursioni e le passeggiate. 2. Eventi e Tradizioni a Monteroduni Monteroduni è anche celebre per ospitare l’Eddie Lang Jazz Festival, un evento musicale di fama internazionale che attira ogni anno appassionati e artisti da tutto il mondo. Questo festival rappresenta un connubio perfetto tra arte, cultura e il fascino unico del borgo. Qui trovi altri eventi in Molise. 3. Un Soggiorno Autentico Per chi desidera prolungare la visita, il Passaporto vi consiglia diverse strutture ricettive, tra cui bed & breakfast e agriturismi dove i visitatori possono godere della rinomata cucina locale. Prodotti tipici come l’olio extravergine d’oliva e il vino Rosso Tintilia del Molise rappresentano un’ulteriore attrazione per gli amanti del buon cibo e delle tradizioni enogastronomiche molisane. 4. Monteroduni e il Passaporto del Molise Monteroduni è ora parte integrante della rete dei comuni aderenti al progetto del Passaporto del Molise. I visitatori potranno timbrare il loro passaporto durante la visita al borgo, arricchendo così la propria esperienza e ottenendo un ricordo tangibile del loro viaggio in Molise. Per chi cerca un itinerario variegato e autentico, Monteroduni rappresenta una tappa imperdibile. Per maggiori informazioni sui luoghi da visitare e su come pianificare la tua visita, consulta la guida del passaporto Hai già iniziato il tuo viaggio autentico? INIZIA DA QUI

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Spinete

Spinete è un comune di origine medievale. Il vecchio nome “Terra de Le Speneta” ben simboleggia la sua origine selvaggia: nei secoli si passa da rovi e boschi a campi lavorati e abitazioni. Il borgo storico, con i suoi vecchi palazzi signorili, le piazzette e le sue antiche chiese, oggi è scenario di eventi musicali, artistici e ricreativi sempre più apprezzati. Cosa vedere a Spinete? Gli antichi sentieri verso le molte borgate intorno al paese, insieme a tutto il loro patrimonio rurale e popolare, sono stati recentemente valorizzati per offrire un’esperienza fatta di agreste bellezza, storia, cammino e natura con panorami magnifici di fronte al Matese Uno dei luoghi di maggior interesse del paese è il caratteristico Palazzo Marchesale, castello intorno al quale Spinete si è formato. Si tratta di una piccola fortezza che divenne residenza signorile di proprietà della famiglia Imperato. La sua reggia quadrangolare conserva una corte interna, che è delimitata duna serie di arcate che sostengono il loggiato. In alto, sul lato destro del porticato, è visibile la figura di una Irena con doppia coda scolpita nella pietra, risalente al XVII secolo. L’immagine è in posizione frontale con le braccia che sollevano le due code squamose; un fiore traforato raffigura l’ombelico, mentre i bellissimi capelli ricci sembrano richiamare le onde del mare. Al secondo piano si trova un largo terrazzo che dà sul lato sud del castello all’interno del giardino pensile, la presenza di tracce di affreschi rovinati e la torre dimezzata fanno pensare alla distruzione della parte più alta. Come raggiungere Spinete Da Campobasso: prendi Strada Statale 17 in direzione Bojano. Esci da! strada statale 17 al bivio Bojano. Svolta a destra su strada. provinciale 68. in direzione Spinete. Proseguire per circa 8 Km. Da Isernia: prendi Strada Statale 17 in direzione Bojano da strada statale 17 al bivio Bojano. Svolta a destra su strada provinciale 68 in direzione Spinete. pel per circa 8 Km. Luoghi di interesse PALAZZO MARCHESALE CHIESA SANTA MARIA ASSUNTA CAPPELLA S. GIOVANNI BATTISTA SENTIERI: TERRA DE LE SPENETA Lo sapevi che… Le Capitolazioni di Spinete si pongono fra gli esempi molisani più antichi ancora conservati e sono pervenute attraverso una copia raccolta in un quaderno pergamenaceo (A.C. Spinete, n.1/1) datato all’ 11 settembre 1523 e contenente 26 capitoli, e diverse grazie e immunità (o franchigie) concessi alla Università di Spinete dal feudatario Luigi Alfonso Trossa (o Trosso)/ Si tratta di una importante fonte documentaria e archivistica per ricostruire la vita storica e sociale della comunità di Spinete agli inizi del XVI secolo. I Capitolati o “Antichi Statuti di Libertà”, come sono stati definiti dagli studiosi, sono speciali accordi o contratti scritti tra il feudatario locale e il Sindico dell’Università. Il nome di Capitolati deriva dalla suddivisione del testo in apposite parti o capitoli, atti a regolare i vari aspetti della vita quotidiana e i rapporti con il signore. Vedi anche approfondimenti su Turismo in Molise Lo sapevi che il Passaporto ti guida nella scoperta dei borghi del Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO