montorio nei frentani

Montorio nei Frentani

Montorio nei Frentani Il comune di Montorio nei Frentani affonda le sue radici in epoche antichissime, con tracce di civiltà preistoriche risalenti a circa 4000 a.C. Situato a 654 metri sul livello del mare, il paesaggio offre uno scenario variegato: da un lato, una vegetazione punteggiata che rivela la terra dorata sottostante, dall’altro, profili montuosi occidentali come i Colli di S. Michele e ad est il Monte di Tona, mentre per la maggior parte si presenta prevalentemente pianeggiante. Il paese di Montorio nei Frentani si sviluppa lungo il crinale spartiacque della valle del Biferno, con una disposizione urbana circolare che racchiude due fasi fondamentali: la Rocca originaria, raccolta attorno alla chiesa di Santa Maria Assunta, e il Borgo, anch’esso murato e dotato di torri, che insieme compongono una sorta di doppio cerchio. Questa disposizione urbana mostra un’impronta storica palpabile, con la Rocca originaria (o Terravecchia) che racchiude la chiesa di Santa Maria Assunta e il Borgo, entrambi cinti da mura fortificate e punteggiati da numerose torri. Le antiche porte d’accesso, ancora visibili, conservano i segni del passato, come feritoie e resti di posizioni di difesa e artiglieria, testimoniando la storia e la resistenza del tempo. Il cuore del paese è caratterizzato dalla Terra Vecchia, conservando intatta l’atmosfera del borgo medievale che rispecchia un’antichità affascinante e ricca di storia. Vedi anche i 5 tratturi da scoprire in Molise, i 20 castelli da scoprire in Molise. Approfondimenti sul borgo di Turismo in Molise

Rocchetta a Volturno

Rocchetta a Volturno, un incantevole borgo formato da due cuori pulsanti: Rocchetta Alta, arroccata sulla montagna in una posizione difensiva, e Rocchetta Nuova, sviluppatasi a valle nel corso del XX secolo. La storia del paese è intrecciata con la necessità di spostarsi a causa del disboscamento del pendio meridionale, che ha portato alla creazione di Rocchetta Nuova nel 1905. Molto suggestivo il rito dell’uomo cervo che si tiene nella Frazione di Castelnuovo al Volturno nell’ultima domenica di Carnevale, un connubio di rituali magico-religiosi e scene di caccia rappresenta la rinascita della natura dopo l’inverno. I tesori culturali di Rocchetta a Volturno Rocchetta al Volturno è ricca di tesori culturali che testimoniano la sua storia millenaria. Da non perdere è la suggestiva chiesa di Santa Maria alle Grotte, un autentico scrigno incastonato tra le rocce e la vegetazione, unico resto di un antico complesso monastico benedettino. Questo luogo di pellegrinaggio storico rivela segni di profonda devozione nei confronti di un simulacro della Madonna con il Bambino. Tra i monumenti da visitare, spiccano anche la chiesa di San Martino, quella di Santo Stefano, la chiesa di San Filippo Neri, l’eremo di San Michele Arcangelo fondato dai monaci benedettini, la Chiesetta della Madonna delle Grazie e la Cripta di San Lorenzo, ricca di affreschi dell’alto Medioevo. Ogni angolo di Rocchetta al Volturno è permeato da un senso di storia e spiritualità che cattura l’immaginazione dei visitatori. Rocchetta a Volturno conserva tracce dei più antichi insediamenti, risalenti al periodo tra la fine dell’Impero romano e l’inizio del Medioevo, e faceva parte dei possedimenti dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno nell’XI secolo. Un Paesaggio da Incanto a Rocchetta a Volturno Ma Rocchetta al Volturno non è solo storia e cultura; è anche un luogo di straordinaria bellezza naturale. Il moderno centro di Rocchetta si estende su un pittoresco altopiano delimitato dalle Mainarde a ovest e un avvallamento a est, attraversato dal fiume Volturno, le cui sorgenti si trovano a soli due chilometri di distanza. I panorami mozzafiato offerti da questo paesaggio incantato lasciano senza fiato e invitano a esplorare la natura circostante. Un’Esperienza Turistica Autentica accompagnati dal Passaporto del Molise Rocchetta al Volturno, con la sua storia affascinante, i suoi paesaggi e i suoi monumenti storici, offre un’esperienza turistica autentica e indimenticabile. Qui, la connessione con la natura e la ricchezza culturale si fondono in un viaggio suggestivo nel cuore dell’Italia. Percorrere le strade di Rocchetta è come fare un salto nel passato, mentre ci si immerge nella bellezza intatta di questo tesoro nascosto nel Molise. Se siete in cerca di un’esperienza autentica e memorabile, non c’è posto migliore di Rocchetta al Volturno. Scoprite la sua storia affascinante, ammirate i suoi paesaggi mozzafiato e lasciatevi incantare dalla sua bellezza senza tempo accompagnati dal Passaporto del Molise. Rocchetta al Volturno vi aspetta, pronta a regalarvi un viaggio indimenticabile nel cuore del Molise. Vuoi scoprire tutti gli itinerari in cui può accompagnarti il Passaporto del Molise? CONTINUA IL TUO VIAGGIO

civitacampomarano passaporto del molise

Civitacampomarano

Civitacampomarano nascosto tra gli Appennini molisani si svela come un borgo dalle dualità affascinanti. Il borgo minacciato dallo spopolamento e dal territorio franoso manifesta il fascino inconfondibile delle sue strade piene di murales. La storia di Civitacampomarano è intrecciata con la street art grazie a un progetto artistico inaspettato. Nel 2014, Ylenia Carelli, Presidente della Pro Loco “Vincenzo Cuoco,” invita l’artista Alice Pasquini a dipingere i muri del centro storico, ormai in gran parte disabitato. Alice, ambasciatrice della street art italiana, ha accolto l’invito, dando inizio a una collaborazione che ha trasformato il paese. Civitacampomarano e i murales Le opere di Alice Pasquini, ispirate a fotografie d’epoca, rendono omaggio alla storia di Civitacampomarano. Dipinte su vecchie porte, questi murales evocano l’essenza di un passato che ancora vive nei ricordi. Il progetto è cresciuto, coinvolgendo l’intera comunità e diventando un motivo di orgoglio. Il legame di Alice con Civitacampomarano è anche personale, poiché il paese è il luogo di nascita di suo nonno. Questo connubio tra arte e radici familiari ha trasformato il progetto in un viaggio nella memoria, un modo per connettere passato e presente. Civitacampomarano e il Cvtà street fest Da questa combinazione di coincidenze è nato il “Cvtà Street Fest” Il nome, tratto dal dialetto locale, simboleggia l’abbraccio tra tradizione e innovazione, passato e futuro. Il festival ha coinvolto tutta la comunità, con gli abitanti che hanno offerto i luoghi più belli per gli interventi artistici. Molti artisti sono stati invitati a dipingere i muri di Civitacampomarano, lavorando in collaborazione con gli abitanti. Il festival è diventato un evento atteso, attirando l’attenzione della stampa nazionale e consolidando l’idea che l’arte possa essere una potente strategia contro l’abbandono e il degrado. Civitacampomarano, con il suo Street Fest, offre ai visitatori un’esperienza unica. Ogni murale racconta una parte della storia del paese, dalla sua antica grandezza alla lotta contro il declino. Le strade del borgo sono un museo a cielo aperto, dove la street art si fonde con la storia e la vita quotidiana. Cvtà diventa così un tassello importante nel mosaico del Passaporto del Molise, un invito a esplorare non solo le bellezze naturali, ma anche le testimonianze vibranti di comunità resilienti. Civitacampomarano apre le sue porte, non solo come destinazione turistica, ma come esperienza unica di rinascita attraverso l’arte e la condivisione. Un viaggio che non solo guarda al passato ma con la street art, dipinge un futuro vibrante per la rete dei borghi del Molise e del Passaporto. Luoghi di interesse a Civitacampomarano Nella parte più alta fa bella mostra di sé il Castello Angioino, di recente restauro Altra peculiarità del paese è quella di presentare, nella parte bassa, un cimitero napoleonico, uno dei pochi esempi rimasti nel centro e Sud Italia Da vedere, ancora, le Chiese di Santa Maria Maggiore, San Giorgio Martire e Santa Maria delle Grazie Degne di menzione sono, poi, le case di due illustri personaggi molisani nati a Civitacampomarano: Vincenzo Cuoco, storico e uomo politico facente parte del Governo della Repubblica Partenopea e Gabriele Pepe, patriota e letterato Parco Vallemonterosso con annessa area attrezzata Lo sapevi che… La statua raffigurante San Giorgio Martire situata nell’omonima Chiesa pesa circa 400 kg? Lo sapevi che con il Passaporto del Molise puoi ottenere tanti premi, gadget e sconti? RICHIEDILI QUI

larino, i 10 siti archeologici da scoprire in Molise

Larino

Larino, città dell’olio e del fiore di carta. nelle sue piazze si contemplano le tracce di un glorioso passato, in cui è stata capitale dei frentani, municipium romano, contea longobarda, città angioina: l’anfiteatro, i mosaici, la cattedrale, il palazzo ducale. Tra i suoi vicoli si respira l’odore e il fermento di tradizioni secolari: la carrese di san pardo, coi suoi 120 carri trainati da buoi e addobbati con centinaia di fiori di carta, il carnevale di Larino coi suoi giganti in cartapesta, le luminarie natalizie e tanto altro. Tutto questo rende Larino una delle città migliori per riempirsi gli occhi e il cuore di Molise. Storia e Patrimonio Culturale: Larino, originariamente capitale dei Frentani, fu distrutta dai Romani e successivamente ricostruita con il nome di Larinum. Il suo massimo sviluppo nel III e II secolo a.C. è testimoniato dalla presenza di una zecca. Nel corso dei secoli, la città ha subito terremoti e dominazioni, passando dai Normanni agli Svevi. La cattedrale di San Pardo, con la sua facciata gotica e il rosone a tredici raggi, è un capolavoro artistico che custodisce opere di maestri come Solimena, Giordano, Jouvenet e Ribera. Itinerario Culturale a Larino Visitare Larino significa immergersi nella sua storia attraverso le chiese di Santo Stefano, Santa Maria della Pietà e San Francesco. Il Palazzo Ducale, risalente al periodo medioevale, ospita la biblioteca e il Museo Civico, che conserva le testimonianze dell’antica Larinum. Il maestoso anfiteatro romano e il Parco Archeologico di villa Zappone offrono uno sguardo affascinante sulla grandezza della città in epoca romana. Tradizioni e Eventi a Larino Larino è rinomata per le sue tradizioni che attirano migliaia di visitatori. La processione in onore di San Pardo, la tavolata di San Giuseppe e i carri allegorici del Carnevale sono eventi imperdibili. Il Carnevale è considerato uno dei più storici in Italia, con carri che satirizzano politici, personaggi dello spettacolo e temi contemporanei. Durante il Natale, il centro storico si illumina con luminarie musicali, creando un’atmosfera magica. Eventi Speciali a Larino Le festività patronali di San Pardo, con la caratteristica carrese di carri trainati da buoi e decorati con fiori di carta crespa, si svolgono per tre giorni consecutivi a maggio, rendendo unico questo periodo nell’anno. La Fiera d’Ottobre, risalente al XVIII secolo, offre un’esperienza autentica con i piatti tipici come i “maccheroni di San Giuseppe,” i “caragnoli” e i “càveciune.” Arte e Architettura La Cattedrale di Larino, simbolo dell’importanza della religione cristiana, presenta un mix di stili, dall’originario romanico-gotico alle aggiunte barocche. Il Palazzo Ducale, testimone dei cambiamenti nel corso dei secoli, ora sede del municipio, ospita affreschi e offre uno sguardo sulla storia politica di Larino. La città, durante il periodo medievale, cresceva in importanza, dando vita al territorio noto come ‘Il larinate’. Larino, con la sua diocesi istituita nel V secolo, ha giocato un ruolo chiave nella difesa contro incursioni ungare e saracene. E’ stata insignita del titolo di città nel 2000, continuando a preservare il suo patrimonio e ad accogliere i visitatori con il calore della sua storia. Come raggiungere Larino Da Campobasso: Prendi la Strada Statale 647 Diramazione B Fondo Valle del Biferno, segui in direzione Larino. Prendi l’uscita verso Diga del Liscione da Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/S$S647. Continua su Contrada Monte Arcano. Guida in direzione Larino Da Isernia: Prendi Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/SS647 in direzione Larino. Prendi l’uscita verso Diga del Liscione da Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/SS647, continua su Contrada Monte Arcano. Guida in direzione Larino Luoghi di interesse Parco Archeologico di Larino – Anfiteatro e Villa Zappone: lun chiuso, mar-sab 08.30-13.30, dom chiuso Basilica Cattedrale dell’Assunta e di San Pardo: lun-dom 8.00-19.30 Chiesa di San Francesco: lun-dom 8.00-19.30 Palazzo Ducale e Sala del Teatrino: lun-ven 8.30-13.30, sab-dom su prenotazione Museo Civico, Archivio fotografico “Pilone”, Mostra fotografica “I fiori di San Pardo” di Paolo Di Paolo, Mostra “Storico Aldo” su Aldo Biscardi: lun-ven 8.30-13.30, sab-dom su prenotazione Museo Diocesano: lun-ven 15.00-19.00, sab-dom 10.00-13.00 e 15.00-19.00 Contatti e riferimenti Per prenotare visite guidate al Parco Archeologico, Anfiteatro e Villa Zappone e al centro storico medievale contattare l’Associazione Me.MO Cantieri Culturali all’indirizzo memocantiericulturali@gmail.com. Per prenotare visite guidate alla Basilica Cattedrale, alla chiesa di San Francesco e al Museo Diocesano contattare l’Associazione Molise WOW al numero 3807649004. Ricorrenze Carnevale di Larino, Carnevale storico d’Italia: ultimo weekend di Carnevale e successivo Festa compatronale dei Santi Martiri Larinesi Primiano, Firmiano e Casto: 15 maggio Festa patronale di San Pardo: 25, 26 e 27 maggio Rassegna delle Carresi: prima domenica di agosto Fiera’ d’Ottobre, dal 1744: dal mercoledì alla domenica della seconda.settimana di ottobre Luminarie di Larino – Magia di Luci: numero variabile di date tra l’8 dicembre e il 6 gennaio Lo sapevi che… La festa patronale di San Pardo è tra le più belle feste d’Italia: il 25, il 26 e il 27 maggio di ogni anno circa 120 carri agricoli trainati da vacche o buoi sfilano per ‘le strade. della città, numerati in ordine decrescente, da quello. di fondazione più recente al più antico. Al numero 1 spetta l’onore di portare in processione le reliquie trafugate dai larinesi presso Lucera nell’842 e riportate in una città distrutta, che grazie al loro arrivo poté rinascere, proprio su un carro trainato da buoi. La Primavera che quel lontano 26 maggio accolse le reliquie del nuovo patrono viene riprodotta dalle famiglie larinesi su ogni carro: centinaia di fiori di carta crespa realizzati a mano rivestono le strutture destinate ai tre lunghi cortei e rendono la festa patronale di Larino un’esplosione di colori e uno spettacolo unico per gli occhi e per il cuore. Infopoint timbri Per info su passaporti e timbri contattare: info@passaportodelmolise.com  Oppure recarsi presso gli infopoint del comune di Larino: Infopoint presso la Biblioteca Comunale “B. Preziosi” di Larino, aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, raggiungibile al numero 0874828202. Contattabile tutti i giorni all’indirizzo mail larino.cultura@gmail.com o, tramite WhatsApp al 3472844778. Hai già prenotato il Passaporto del Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO

gildone 1080

Gildone

Situato nell’area del Fortore, che segna il confine tra Molise e Campania, Gildone è un borgo immerso nella storia, nella natura e nelle tradizioni popolari. Questo piccolo comune, noto come il “paese della Festa del Pane,” incarna il fascino autentico del Molise, pronto ad accogliere i visitatori in un viaggio alla scoperta di antiche usanze e scorci incredibili. Caratteristiche del borgo Il centro storico, caratterizzato da vicoli stretti e case in pietra, conserva un’atmosfera senza tempo. Tra i luoghi da visitare spicca il torrione angolare delle mura medievali, affiancato dalla porta meridionale, e la Chiesa Parrocchiale di San Sabino, consacrata nel 1690. Non lontano si trova anche la Chiesa di Sant’Antonio Abate, che custodisce un’opera datata 1542, probabilmente della scuola umbra, e la Chiesa di San Rocco con la sua facciata affrescata. Appena fuori dal centro, la chiesa di Santa Maria a Quadrano e quella di Maria Santissima delle Grazie offrono ulteriore bellezza e spiritualità. Gildone e le sue tradizioni Tra le ricorrenze più importanti, la Festa del Pane è la celebrazione più sentita, con una sfilata colorata e festosa in onore di Sant’Antonio. Questo evento, che coinvolge l’intera comunità, si celebra con la distribuzione di pane benedetto, simbolo di prosperità e condivisione. La Festa del Pane rappresenta non solo una manifestazione di devozione, ma anche un’occasione per riscoprire antichi sapori e celebrare la ricchezza della cultura locale. A questa si affianca il Giro di San Martino, una passeggiata conviviale in onore del santo, e la particolarissima Devozione dei Peperoni del 15 agosto, un rito dedicato alla Madonna, dove il peperone diventa simbolo della fertilità e del legame con la terra. Luoghi di interesse a Gildone Ecclesia Arcipresbiterale “S. Sabini Oppidi Gildoni” (Chiesa Madre San Sabino) in cui vi sono due opere di Paolo Saverio Di Zinno (Sant’Anna e San Sabino) e la Pala d’altare Santa Maria Costantinopolitana Ecclesia (più comunemente conosciuta come chiesa di San Nicola); Santa Maria Dell’Assunta “De Quatrano” (Chiesa di Santa Maria a Quadrano) Ecclesia Santa Maria in Valle (Chiesa di Santa Maria in Valle) Ecclesia San Rochi in Suburdio Oppidi Gildoni (Chiesa di San Rocco) Sancta Maria Gratiarum Ecclesia (Chiesa di Santa Maria delle Grazie) SCOPRI LE ESPERIENZE CON PASSAPORTO DEL MOLISE Natura e paesaggi a Gildone La campagna circostante offre scenari mozzafiato, con colline verdeggianti e antichi siti archeologici. In contrada Cupa, si trovano i resti di un insediamento fortificato di epoca sannita, che includeva un tempio dedicato a una divinità pagana. Questo sito, immerso in una natura incontaminata, è ideale per chi ama le escursioni e la fotografia. Gildone è una tappa perfetta per i viaggiatori che cercano un contatto autentico con la cultura molisana. Ogni esperienza vissuta qui può essere registrata nel Passaporto del Molise, offrendo un modo speciale per portare con sé un pezzo di questo luogo senza tempo. Gildone: Una Tappa Imperdibile per gli Amanti del Turismo Lento Gildone rappresenta una meta perfetta per chi cerca un turismo lento, che permette di scoprire con calma la vera essenza del Molise, lontano dal turismo di massa. Il comune invita i viaggiatori a entrare in contatto con la comunità locale, a partecipare alle feste e a esplorare il territorio rispettandone la bellezza e la tranquillità. Con il Passaporto del Molise, Gildone diventa una tappa imperdibile per chi desidera collezionare esperienze autentiche, immergendosi in un angolo di Molise che ha ancora tanto da raccontare e da offrire a chiunque sia disposto ad ascoltare. Hai già scoperto tutti i borghi del Passaporto del Molise? SCOPRILI QUI

lucito

Lucito

Lucito Incastonato tra le verdi colline che sovrastano il fiume Biferno, in un paesaggio che esprime il perfetto connubio tra interventodell’uomo e natura, sorge Lucito. Famoso per aver dato i natali al più famoso artista molisano Antonio Pettinicchi, i cui capolavori sono esposti anche in alcuni dei musei più importanti del mondo come gli Uffizi di Firenze e il British Museum di Londra. Lucito è il paese dell’arte, vanta la presenza di tre musei e una pinacoteca e da qualche anno è diventato “il paese dell’amicizia poetica” essendo lo scenario di un concorso nazionale di poesia. Luoghi di interesse Pinacoteca Comunale Antonio Pettinicchi; Chiesa Madre di San Nicola di Bari e museo parrocchiale; Chiesa di San Rocco; Museo del Maggio; Museo dell’arte contadina; Ricorrenze 1 Maggio festa di “Majje Dde le Defenze” 12 Maggio Festa Patronale San Nicola di Bari; 16 Agosto festa di San Rocco; 19 Marzo Festa di San Giuseppe. Lo sapevi che… In pochi conoscono una macabra curiosità di Lucito: sotto l’altare della Chiesa Madre sono state rinvenute delle sepolture, gli scheletri sono perfettamente accomodati su delle sedute in pietra, tranne uno che si trova su una sedia. Si pensa che i corpi appartengano a degli ecclesiastici importanti, dei preti, mentre quello sulla sedia probabilmente non aveva ancora ricevuto il sacramento dell’ordine. La scena è completamente visibile attraverso una botola di vetro e un sistema di specchi sotto l’altare. La festa più curiosa ed affascinante è sicuramente quella del primo maggio chiamata “Majje Dde le Defenze” rito pagano antichissimo che celebra l’arrivo della bella stagione. Attorno ad un pagliaio addobbato di fiori e piante colorate che gira libero per il paese grazie ad un uomo che si trova al suo interno; un gruppo di ragazzi e ragazze con i costumi tipici, suona, balla e intona il canto nel dialetto locale. Potrebbe interessarti anche: I 10 eventi più suggestivi del Molise oppure I 20 castelli da scoprire in Molise Vorresti scoprire tutti gli itinerari possibili con il Passaporto? CONTINUA IL TUO VIAGGIO Vorresti raccontarci una esperienza o un evento che dovremmo assolutamente inserire nel sito? CONTATTACI

infopoint passaporto del molise. guardiaregia

Guardiaregia

Guardiaregia nell’antichità si chiamava Guardia di Campochiaro , notizie precise sul luogo si hanno solo verso il 1500; nei testi si parla di un avamposto protetto che, però, è andato distrutto con il terremoto del 1805. Con certezza si sa che, al tempo dei Longobardi, fece parte della Contea di Bojano; per volontà dei Conti del Molise stette sotto il dominio di Guglielmo di Sessano. A questi seguirono i Pandone prima ed i Di Capua poi. Oggi il paese è localizzato su un costone da cui si vede scorrere il torrente Quirino. Sulla parte alta vi è la chiesa di San Nicola, edificio più importante, a valle quella di Santa Maria a Nives. Tante, inoltre, sono le storie di brigantaggio legate alle zone del comune. Come raggiungere Guardiaregia Da Campobasso: Percorrere la Strada Statale 87 direzione Benevento, prendere la SS 17 e continuare in direzione di Guardiaregia Da Termoli: Seguire la direzione per Campobasso prendendo la SS 87 (strada statale Bifernina) e continuare sulla SS 647 direzione Benevento e successivamente prendere la SS 17 e proseguire fino al comune di Guardiaregia. Da Roma Dall’autostrada del Sole A1 uscire a San Vittore, direzione Isernia-Campobasso, raggiungere la SS 17 seguendo il cartello Campobasso e alla rotonda proseguire per la SP 164 in direzione di Guardiaregia. Luoghi di interesse a Guardiaregia A Guardiaregia si rimane affascinati dalle sue bellezze naturali, i boschi e le grotte, la cascata di San Nicola e il canyon del Quirino. Sono preziose perle naturali, che fanno parte di una delle più grandi oasi del WWF in Italia, la seconda oasi più grande italiana per estensione. Lo sapevi che… Nel 1997, grazie ad una collaborazione stipulata con il WWF Italia, è stata costituita nel territorio comunale di Guardiaregia un’oasi naturale. è la seconda più grande oasi italiana per estensione. Ti potrebbe interessare anche: Fiumi, laghi e cascate da scoprire assolutamente in molise  Le 5 cose che devi assolutamente fare in Molise Lo sapevi che il Passaporto del Molise è la tua per uno Slow Travel in Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO

monteroduni

Monteroduni

Monteroduni è un suggestivo borgo medievale situato nella provincia di Isernia, tra il fiume Volturno e le imponenti montagne delle Mainarde. Grazie alla sua posizione strategica e al suo ricco patrimonio storico, è un luogo ideale per i visitatori che cercano di immergersi nella storia e nelle bellezze naturali del Molise. 1. Cosa vedere a Monteroduni Il simbolo principale del paese è il maestoso Castello Pignatelli, una struttura longobarda risalente al IX secolo, successivamente restaurata dai Normanni e dai D’Evoli. Il castello, circondato da mura possenti e torri cilindriche, offre uno sguardo su una splendida residenza signorile che ha mantenuto elementi architettonici di grande pregio, come la scalinata rinascimentale e il salone nobile con pavimenti in cotto e soffitti lignei decorati. Altri luoghi d’interesse includono le antiche chiese di Santa Maria in Altissimis e San Michele Arcangelo, che riflettono la spiritualità e la tradizione di Monteroduni. Il borgo offre anche splendidi scorci di paesaggi naturali, ideali per chi ama le escursioni e le passeggiate. 2. Eventi e Tradizioni a Monteroduni Monteroduni è anche celebre per ospitare l’Eddie Lang Jazz Festival, un evento musicale di fama internazionale che attira ogni anno appassionati e artisti da tutto il mondo. Questo festival rappresenta un connubio perfetto tra arte, cultura e il fascino unico del borgo. Qui trovi altri eventi in Molise. 3. Un Soggiorno Autentico Per chi desidera prolungare la visita, il Passaporto vi consiglia diverse strutture ricettive, tra cui bed & breakfast e agriturismi dove i visitatori possono godere della rinomata cucina locale. Prodotti tipici come l’olio extravergine d’oliva e il vino Rosso Tintilia del Molise rappresentano un’ulteriore attrazione per gli amanti del buon cibo e delle tradizioni enogastronomiche molisane. 4. Monteroduni e il Passaporto del Molise Monteroduni è ora parte integrante della rete dei comuni aderenti al progetto del Passaporto del Molise. I visitatori potranno timbrare il loro passaporto durante la visita al borgo, arricchendo così la propria esperienza e ottenendo un ricordo tangibile del loro viaggio in Molise. Per chi cerca un itinerario variegato e autentico, Monteroduni rappresenta una tappa imperdibile. Per maggiori informazioni sui luoghi da visitare e su come pianificare la tua visita, consulta la guida del passaporto Hai già iniziato il tuo viaggio autentico? INIZIA DA QUI

Vastogirardi

Vastogirardi è un paese dell’Alto Molise rinomato per il suo antico borgo, si sviluppa a ridosso della collina, dominata dal Castello e dal complesso ecclesiale di San Nicola di Bari. Il Castello, la Chiesa e il borgo storico sono circondati da imponenti mura che, con i vicoli stretti e tortuosi, raccontano il passato medievale del borgo. Inoltre Vastogirardi è il luogo perfetto per immergersi nel verde grazie alla Riserva Naturale di Monte di mezzo e alle numerose sorgenti che alimentano il fiume Trigno. Il borgo conserva l’impianto medievale per mille anni, sebbene alcuni archi caratteristici siano andati perduti. Tra i suoi tesori si trova Montedimezzo, parte di una Riserva Naturale Orientata UNESCO. Le frazioni di Villa San Michele e Cerreto, fondate nell’Ottocento, ampliano la bellezza del territorio. Vastogirardi, terra ideale per l’allevamento e la transumanza, ha una ricca tradizione casearia con caciocavalli, mozzarelle e altre delizie. Le eccellenti patate e i rari “ciliegini di Vastogirardi” sono protagonisti delle tradizioni gastronomiche. Erbe spontanee come l’aglio “ursino”, gli orapi e i prelibati funghi prugnoli arricchiscono la cucina locale. I sentieri tra prati, arbusti e boschi invitano a esplorare la natura generosa. In stagione, la raccolta di “pelosine” (uva spina) e frutti di corniolo aggiunge un tocco speciale. Vastogirardi, autentico scrigno di tradizioni e sapori, accoglie i visitatori in un viaggio attraverso il tempo e la natura, promettendo un’esperienza unica nel cuore del Molise. Come raggiungere Vastogirardi Da Campobasso: Prendi SS87 Sannitica/Strada Statale 17, Continua su SS87 Sannitica/Strada Statale 17. Prendi S$S650 in direzione di SP82 a Provincia di Isernia. Prendi SP82 dir in direzione di Vastogirardi. Da Isernia: Prendi Strada Statale 17, in direzione di SP82, prendi SP82 dir in direzione Vastogirardi. Luoghi di interesse Castello Borgo di Vastogirardi; Riserva Naturale di Montedimezzo Lo sapevi che… Dal 1911 a Vastogirardi va in scena una delle tradizioni popolari religiose più suggestive del Molise: il rituale de “Il Volo dell’Angelo”. Una bambina del paese, a circa 40 metri di altezza effettua il cosiddetto volo, una traversata tra la facciata della casa e della chiesa, posta difronte, fino alla statua della Madonna. Vorresti scoprire tutti gli itinerari possibili con il Passaporto? RACCOGLI TIMBRI

spinete passaporto del molise

Spinete

Spinete è un comune di origine medievale. Il vecchio nome “Terra de Le Speneta” ben simboleggia la sua origine selvaggia: nei secoli si passa da rovi e boschi a campi lavorati e abitazioni. Il borgo storico, con i suoi vecchi palazzi signorili, le piazzette e le sue antiche chiese, oggi è scenario di eventi musicali, artistici e ricreativi sempre più apprezzati. Cosa vedere a Spinete? Gli antichi sentieri verso le molte borgate intorno al paese, insieme a tutto il loro patrimonio rurale e popolare, sono stati recentemente valorizzati per offrire un’esperienza fatta di agreste bellezza, storia, cammino e natura con panorami magnifici di fronte al Matese Uno dei luoghi di maggior interesse del paese è il caratteristico Palazzo Marchesale, castello intorno al quale Spinete si è formato. Si tratta di una piccola fortezza che divenne residenza signorile di proprietà della famiglia Imperato. La sua reggia quadrangolare conserva una corte interna, che è delimitata duna serie di arcate che sostengono il loggiato. In alto, sul lato destro del porticato, è visibile la figura di una Irena con doppia coda scolpita nella pietra, risalente al XVII secolo. L’immagine è in posizione frontale con le braccia che sollevano le due code squamose; un fiore traforato raffigura l’ombelico, mentre i bellissimi capelli ricci sembrano richiamare le onde del mare. Al secondo piano si trova un largo terrazzo che dà sul lato sud del castello all’interno del giardino pensile, la presenza di tracce di affreschi rovinati e la torre dimezzata fanno pensare alla distruzione della parte più alta. Come raggiungere Spinete Da Campobasso: prendi Strada Statale 17 in direzione Bojano. Esci da! strada statale 17 al bivio Bojano. Svolta a destra su strada. provinciale 68. in direzione Spinete. Proseguire per circa 8 Km. Da Isernia: prendi Strada Statale 17 in direzione Bojano da strada statale 17 al bivio Bojano. Svolta a destra su strada provinciale 68 in direzione Spinete. pel per circa 8 Km. Luoghi di interesse PALAZZO MARCHESALE CHIESA SANTA MARIA ASSUNTA CAPPELLA S. GIOVANNI BATTISTA SENTIERI: TERRA DE LE SPENETA Lo sapevi che… Le Capitolazioni di Spinete si pongono fra gli esempi molisani più antichi ancora conservati e sono pervenute attraverso una copia raccolta in un quaderno pergamenaceo (A.C. Spinete, n.1/1) datato all’ 11 settembre 1523 e contenente 26 capitoli, e diverse grazie e immunità (o franchigie) concessi alla Università di Spinete dal feudatario Luigi Alfonso Trossa (o Trosso)/ Si tratta di una importante fonte documentaria e archivistica per ricostruire la vita storica e sociale della comunità di Spinete agli inizi del XVI secolo. I Capitolati o “Antichi Statuti di Libertà”, come sono stati definiti dagli studiosi, sono speciali accordi o contratti scritti tra il feudatario locale e il Sindico dell’Università. Il nome di Capitolati deriva dalla suddivisione del testo in apposite parti o capitoli, atti a regolare i vari aspetti della vita quotidiana e i rapporti con il signore. Vedi anche approfondimenti su Turismo in Molise Lo sapevi che il Passaporto ti guida nella scoperta dei borghi del Molise? INIZIA IL TUO VIAGGIO